Sulla Panarotta senza la neve ora cresce l'ansia sul futuro

Il recente accordo con il passaggio di proprietà degli impianti sciistici della Panarotta alla Provincia, tramite il «braccio operativo» di Trentino Sviluppo, non ha dissipato le ombre sul reale potenziale della stazione sciistica.
Se la Provincia ci ha messo 600 mila euro, e gli enti locali promettono un «appoggio esterno» per finalità sociali (corsi di sci per i bambini) di 120 mila euro all'anno per 5 anni, le condizioni meteo rischiano di mettere una pietra tombale su questa stagione.

«Il problema che più preoccupa - ci spiegano alcuni albergatori - è lo stato di impianti e piste. Negli ultimi dieci anni non si è voluto investire e adesso ci troviamo indietro come tecnologia e offerta».
Di che si tratta? Se negli anni scorsi la stazione ha accumulato passivi per 400 mila euro, ora si deve fare i conti con massicci investimenti da fare.

In Panarotta è in funzione uno degli impianti più antichi del Trentino, se non dell'arco alpino. La seggiovia Malga è una Nascivera, poi parzialmente riadattata con seggiolini Graffer. È stata revisionata di recente ed ha avuto una fortunata proroga di altri due anni. Ma ha 43 anni di attività alle spalle.

C'è poi la seggiovia Graffer, che invece di anni ne «solo» 30. È una quattro posti del 2006, un modello degli anni Settanta ad ammorsamento fisso. E sono due impianti che andrebbero sostituiti immediatamente.
Ma il problema più grave è lo stato delle piste: in Panarotta ci sono solo sette cannoni da neve, in questi giorni ne funzionano saltuariamente un paio. «Il problema- ci dicono gli operatori - è che manca l'acqua: non è mai stato pensato un bacino di accumulo, ma soprattutto le piste non sono state bonificate, tranne il tratto della Malga 1».

In parole povere: le piste sono piene di dossi e buche che per fare l'innevamento artificiale significano un dispendio di energia e di neve. Da tempo sarebbe stato necessario procedere a importanti lavori di scavo e livellamento in estate, per essere pronti d'inverno.

E intanto? Sabato sulla Panarotta c'erano 5 gradi centigradi al mattino. Cannoni fermi, impianti al palo. E in molti sorge spontanea la domanda: ha ancora senso investire per rifare gli impianti in queste condizioni?

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