Faccia a faccia con il ladro, paura nella notte a Strigno

Momenti di paura in Bassa Valsugana

di Marica Viganò

Lo scricchiolio del pavimento in legno, la luce di una torcia elettrica, le tende che si muovono e un’ombra che scappa via. La scena del più classico dei film horror l’ha vissuta nella realtà una donna di Strigno che, nella notte fra domenica e lunedì, si è ritrovata faccia a faccia con un ladro. Erano circa le due del mattino e regnava il silenzio nella zona. La casa in cui abitano la donna, il marito e il figlio si trova all’ingresso del paese. «Qui purtroppo non ci sono telecamere lungo la strada- evidenzia l’uomo - il Comune non le ha installate per la privacy, ma negli altri paesi vicini ci sono. Sarebbe ora di metterle anche da noi, per vedere che auto passano».

I ladri hanno dunque agito nel cuore della notte. Si sono arrampicati sulla catasta di legna sistemata sotto il balcone, uno sarebbe salito sulle spalle dell’altro per raggiungere il primo piano. Una portafinestra era ben chiusa all’interno, la seconda invece i ladri sono riusciti ad aprirla: hanno fatto saltare la barra che chiude le due ante e hanno trovato la porta accostata ma non ben assicurata dalla mandata di chiavi. Uno solo dei malviventi sarebbe riuscito ad entrare e il blitz sarebbe durato pochi minuti: il rumore del parquet al peso del ladro ha sia messo in allarme lo stesso malvivente, sia svegliato la donna, che si è alzata dal letto e senza fare rumore è andata in soggiorno.

«Mia moglie ha il sonno leggero e pensava fosse nostro figlio, ma non vedendo luci accese si è preoccupata». Con il cuore in gola, ma agendo d’istinto la donna ha fatto alcuni passi nel corridoio e ha scorto in soggiorno una piccola luce, proveniente da una torcia. Quasi non rendendosi conto del pericolo che stava correndo - non si sa infatti quale possa essere le reazione di un ladro scoperto a rubare -  la donna ha seguito la luce, vedendola scomparire assieme ad un’ombra sul balcone. Ha chiamato il marito, che si è precipitato al piano terra, ma senza trovare traccia dei malviventi. O, meglio, qualche traccia c’era: un paio di impronte di scarpe da ginnastica, non molto grandi. «Erano impronte di terra: una l’abbiamo trovata sul poggiolo, l’altra sul corrimano che il ladro ha scavalcato per scappare - evidenzia l’uomo - Immagino che ci fossero al piano terra almeno un paio di complici e che siano scappati lungo il torrente Chiepena».

Sono stati subito chiamati i carabinieri per un sopralluogo e oggi l’uomo è stato convocato in caserma per la denuncia. Il bottino è di un migliaio di euro. «Il ladro non è riuscito ad aprire i cassetti - spiega - ha preso un computer portatile, il mio orologio Citizen che era sul tavolo, 50 euro che erano nel portafoglio di mio figlio. Il portafoglio con i documenti lo hanno buttato nel cortile, assieme alla borsa di mia moglie, per altro vuota, che era in una camera. Il cellulare, invece, non l’hanno neppure spostato».

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