Biglietti d'auguri e annunci funebri: pro e contro la fusione a Fornace

di Umberto Caldonazzi

In ottica «fusione» botta e risposta (anonimi) sulle bacheche pubbliche a Fornace, a suon di necrologi e annunci di lieti eventi, in spirito quasi carnevalesco.

Succede dopo l’annuncio delle procedure avviate per la fusione fra i comuni di Civezzano e Fornace. Le rispettive giunte comunali, con i sindaci Stefano Dellai (Civezzano) e Pierino Caresia (Fornace) in testa, dopo consultazioni a vari livelli, un po’ a sorpresa hanno concordato per approvare in data 2 marzo le rispettive delibere consiliari di indizione dei referendum popolari ed avviare così l’iter. In questo senso, se le previsioni e volontà saranno rispettate, i due Comuni - intesi quali amministrazioni - cederanno spazio al nascituro Comune unico «Civezzano Fornace».

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Naturalmente, si tratta di passaggio delicato, importante, epocale. Iniziativa sulla quale non può esserci pretesa di pensiero unanime fra i residenti delle due comunità.

E infatti gli oppositori di Fornace lo fanno sapere in maniera singolare. Con tanto di necrologio affisso nottetempo e ben visibile ieri mattina sulle bacheche del paese. L’immagine del caro estinto «Comune di Fornace» è quella di Castel Roccabruna, sede del municipio. A darne triste notizia con la popolazione vengono citati i giornali nonché il comuni limitrofi. La data del decesso è indicata nel lunedì 2 marzo, alle 20.30, proprio quando si riunirà il consiglio comunale per l’approvazione della delibera in questione.

Al posto dei fiori si invita a portare lamentele all’amministrazione, rea di avere abbracciato l’idea di fusione. Il tutto confezionato con grande croce nera dentro adeguata cornice in tema.

Naturalmente, come detto, non tutti la pensano allo stesso modo. Anzi, a giudicare dalla pronta risposta - anch’essa apparsa in bacheca ieri mattina - traspare consapevolezza per un consenso pressoché unanime alla fusione fra Fornace e Civezzano. Il contro-annuncio - con tanto di cicogna a portare il fardello con neonato - indica il fatidico 2 marzo quale data del fidanzamento. Per il successivo matrimonio si rimanda a giugno, data presumibile per i referendum. E, auspicando che tutto vada bene, si annuncia già il nome «Civezzano Fornace» che, dopo nove mesi, sarà imposto al nascituro.

Alfine, il tutto non sarà migliore espressione di dialettica, confronto e approfondimento fra diverse e opposte opinioni. Certo è che il tema «fusioni» con relative morti e nascite, riesce a sortire malesseri con notti insonni.

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