Strade

Vallarsa, sorpasso pericoloso in moto: via 23 punti della patente

Il guidatore sanzionato dovrà pagare anche oltre 400 euro di multa, il giudice di pace ha rigettato il ricorso. La multa era scattata quando, davanti agli occhi di un agente della polizia locale, la moto ha superato un’auto in corrispondenza di un incrocio, «in prossimità di una curva, senza che la visuale consentisse una manovra in condizioni di sicurezza»
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VALLARSA - In sella alla sua moto ha superato un’auto in corrispondenza di un incrocio, incurante del fatto che in direzione opposta stesse arrivando un altro motociclista. Il tutto davanti agli occhi di un agente di polizia locale e sotto gli occhi - questa volta elettronici - delle telecamere.

Ma ugualmente l’uomo ha presentato opposizione contro il verbale portando il caso davanti al giudice di pace. Che ha stabilito che lui quei 433,90 euro li dovrà pagare, come dovrà rassegnarsi a perdere ben 23 punti della patente. Tutto ha inizio nei giorni prima di Ferragosto di due anni fa.

La strada della Vallarsa offre un panorama da favola, affascinante, come sono affascinanti per i motociclisti le curve della statale 46. Un percorso che unisce Rovereto e il Vicentino e che nella bella stagione è sfruttato da tanti biker.

Fra questi, in quei caldi giorni di metà agosto anche il protagonista di questa vicenda che la statale 46 della Vallarsa in sella alla sua due ruote l’aveva percorsa tutta.

Quando arriva nei pressi del parcheggio del Pian delle Fugazze, commette però delle infrazioni. In base alla relazione dell’agente di polizia locale che era lì fisicamente presente per un controllo di routine, l’uomo, in corrispondenza dell'incrocio fra la strada che prosegue in direzione Vicenza e quella che porta all’Ossario, avrebbe sorpassato un’auto, senza dare alcuna importanza al fatto che in direzione opposta stesse arrivando un’altra motocicletta, per poi concludere la sua manovra «in prossimità di una curva, senza che la visuale si estendesse ad un punto tale da consentire detta manovra in condizioni di sicurezza» si legge nel verbale.

In pratica ha violato in più commi l’articolo 148 del codice della strada, articolo che disciplina le manovre di sorpasso. In particolare all’uomo è stato contestato il sorpasso in prossimità di intersezione, il sorpasso senza che la visibilità si estendesse ad un punto tale da consentire la manovra in sicurezza e il sorpasso in prossimità di curva. Che noi potremmo semplicemente definire sorpasso pericoloso.

La contestazione non era stata fatta al momento perché l’agente era appiedato e quindi impossibilitato a correre dietro al motociclista, ma era stata arricchita da una serie di elementi oggettivi. Oltre alla testimonianza diretta del vigile (che gode di fede privilegiata se non viene contestato il reato di falso), infatti, al verbale erano state allegate le immagini raccolte dal sistema di lettura targhe che aveva offerto da una parte targa e quindi nome del proprietario della moto e dall’altra la ripresa della manovra pericolosa.

Tutto questo - assieme alla sanzione pecuniaria e al taglio di un numero importante di punti dalla patente - era stato notificato al motociclista che però, come detto, l’ha impugnato davanti al giudice di pace.

Con una difesa minimale per così dire. L’uomo infatti ha sostenuto di non aver violato alcuna norma del Codice della strada e ha precisato che la linea di mezzeria non era tracciata.

L’amministrazione resistente (il Comune di Vallarsa ha una collaborazione con il corpo intercomunale di polizia locale Rovereto Valli del Leno) in risposta ha chiarito «la segnaletica verticale era presente» e che «al ricorrente è stato contestato il sorpasso effettuato in corrispondenza di intersezione, in prossimità di curva ed in condizioni di scarsa visuale per la conformazione stradale: a nulla rileva, quindi, l'assenza di striscia longitudinale di mezzeria».

Il giudice ha quindi concluso che se il motociclista avesse voluto contestare il verbale, avrebbe dovuto presentare una querela per falso «atteso che il verbale chiaramente attestava che l'agente accertatore aveva rilevato l'infrazione operata dal ricorrente, senza che dal medesimo verbale emergessero elementi di apprezzamento che potessero inficiare la fede privilegiata riconosciuta al verbale stesso».

Da qui la decisione di rigettare il ricorso contro il verbale di accertamento e di confermare quanto è previsto. E quindi da multa da oltre 400 euro e la decurtazione di 23 punti dalla patente di guida. Ma. D.

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