Fauna / L’attacco

Rabbia e paura a Isera, dove i lupi hanno sbranato l’asinella (gravida) di Santa Lucia amata dai bambini

Tre esemplari hanno divorato la beniamina dei più piccoli, l’asina di Lenzima. Frisinghelli: «Per noi è la prima predazione. La Provincia faccia qualcosa». Il sindaco Luzzi: «C’è chi rinuncia alla passeggiata con il cane in paese per il timore dell’incontro. Anch’io ho visto un lupo davanti casa a Patone»

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di Giancarlo Rudari

ISERASventrata e dilaniata dai lupi. L'ultima vittima del branco di predatori (almeno tre secondo i primi accertamenti) è l'asinella di Lenzima che accompagnava Santa Lucia nelle sfilate per le vie del paese per consegnare i doni ai bambini. Docile e tranquilla, era diventata l'attrazione del piccolo allevamento (sei esemplari) di asini di Mario e Simone Frisinghelli che custodivano gli asini in un recinto dove l'altra notte si sono introdotti i lupi.

«La loro presenza vicino alle abitazioni fa paura e ci preoccupa. È la prima volta che registriamo predazioni di animali di allevamento nel nostro territorio - afferma il sindaco di Isera Graziano Luzzi - ma i lupi girano sempre più di frequente tanto che c'è chi non si avventura più sulle strade di campagna o nei boschi sopra le case».

L'aggressione è avvenuta nella notte tra lunedì e martedì, verso le tre: «A quell'ora mia nonna, che abita vicino all'azienda agricola, ha sentito gli asini ragliare - racconta Simone Frisinghelli - ma non ci ha fatto caso più di tanto perché pensava che si trattasse di una femmina che doveva partorire. Invece erano i lupi che stavano dando la caccia ai nostri animali, all'asinella di Santa Lucia, gravida di quattro mesi. In trent'anni di attività non è mai successo una cosa del genere, ma ormai i lupi sono sulla porta di casa e dobbiamo fare i conti anche con questi predatori. Pensi che lo scorso anno nei prati qua attorno nel raggio di un chilometro abbiamo trovato tra l'erba da sfalciare i resti di cinque sei caprioli a testimoniare di quanto sia considerevole la presenza di questi predatori qui attorno».

Una presenza che preoccupa gli allevatori che tra qualche mese vorrebbero portare gli animali all'alpeggio «ma sono preoccupati per il rischio che corrono: ma le sembra normale consentire ai lupi di spadroneggiare sulla montagna? perché se va avanti così l'uomo abbandonerà la montagna con tutto ciò che ne consegue. Ci sono territori qua vicino abbandonati e lasciati all'incuria perché quelle piccole realtà fatte di allevatori con pochi capi (qualche capra e qualche asino) hanno alzato bandiera bianca e si sono ritirati. Bene, bene, andiamo avanti così e poi vedremo quello che succede» aggiunge con amarezza il giovane agricoltore che a Lenzima coltiva vigne, ortaggi e grano oltre che gestire l'allevamento di famiglia di vitelli da carne custoditi nella stalla.

«Cosa farò ora? Farò un box temporaneo per custodire gli asini in attesa di realizzare un recinto con il filo elettrificato. Ma perché la Provincia - si chiede Frisinghelli - invece di dare contributi per questo tipo di intervento non garantisce una gestione dei predatori che ci consenta di svolgere la nostra attività in maniera tranquilla. Ormai sono troppi i lupi, si riproducono in fretta e diventano loro i padroni del territorio: spostateli o eliminateli...».

«La gestione dei grandi carnivori non è di competenza comunale, noi possiamo fare informazione e prevenzione. O ci prepariamo a convivere cambiando le nostre abitudini oppure si faccia qualcosa per ridurre la loro presenza. Nel nostro Comune i lupi si vedono ovunque: anche a me - afferma il sindaco Graziano Luzzi - è capitato di vederne uno davanti a casa mia a Patone. E come me l'hanno incontrato altri residenti al parco giochi di Lenzima o durante una passeggiata con il cane. Ripeto: la gente ha ormai paura e rinuncia ad una passeggiata per il timore di un brutto incontro, non nel bosco ma vicino casa...».

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