Persone / La scomparsa

Altipiani in lutto per la morte di Daniele «Nene» Forrer di Serrada, anima della sua comunità

Maestro di sci, immobiliarista, gestore di noleggio, presidente dello Sporting, ma anche nella Famiglia Cooperativa e tanto altro: aveva 68 anni

di Tiziano Dalprà

SERRADA. Lutto sugli Altipiani Cimbri. Daniele Forrer, serradino puro sangue, conosciuto da tutti come "Nene", se ne è andato. Aveva solo 68 anni.

Non ci si crede perché Daniele era il sorriso, la bontà e l'altruismo. Una di quelle persone che sembrano essere eterne, che sanno pilotare il destino, che camminano con la loro comunità e per essa donano parte di se stessi.Daniele Forrer era sempre presente, sempre attivo.

Con il suo muoversi dondolante, caracollava la sua figura alta, e quelle braccia che andavano e venivano sembravano staccate dal corpo tanto si muovevano. Daniele è stato la bandiera di una terra. Della sua Serrada in modo particolare.

Lo conoscevano tutti sugli Altipiani cimbri, e anche nella città della Quercia aveva molti amici.

Un eterno ragazzone, che intratteneva rapporti con tutti, conosceva ogni turista che frequentava la località.

Soprattutto, era un organizzatore nato. Splendide le sue serate di cultura, le più belle quelle relative alla storia del paese ed in particolare alla "Tre-Tre". «Con Nene ed un gruppo di amici siamo stati invitati a Campiglio per il settantesimo della Tre-Tre, abbiamo sciato e ci siamo divertiti un mondo - ricorda commossa Stefania Schir, assessora comunale -. La sua dipartita è per noi una grande perdita, è stato un punto di riferimento per tutta la comunità. Restano le sue battute, la sua immagine, il suo sorriso. Buon viaggio Nene».

Quella fu l'ultima uscita con gli sci. Di li a pochi giorni il vento del cielo è arrivato maldestramente e lo ha preso all'improvviso. Un malore.

Aveva riempito il mese di novembre con un tour in Giappone ed in Thailandia. «Ho lasciato il cuore in questi Paesi. Ho incontrato tanti volti nuovi, tanta gente accogliente, ho visto i colori del mondo mescolarsi, la vita è dolcezza e amore e spesso è una scommessa» raccontava del suo ultimo viaggio.

Maestro di sci , lavorava per la scuola Italiana Sci di Folgaria. In gioventù andava a sciare allo Stelvio con Claudio Rech. La Martinella era il suo "parco giochi", quella montagna dolce che lo abbracciava e lo conduceva tra i flutti di neve irregolare. La Baita Tonda, il forte Dosso delle Somme, la Forra del Lupo, lo vedevano arrivare e scomparire.

Intenso il rapporto con la figlia Silvia, anche lei maestra di sci. Non stava nella pelle per esser diventato nonno. Insegnava l'arte dello sci e lo faceva coinvolgendo le persone in un percorso didattico che voleva sempre e comunque esaltare questo lembo di terra. La sua terra.

Era anche membro attivo del consiglio d'amministrazione della Famiglia Cooperativa, e faceva parte del Gruppo Alpini di Serrada. Viveva con la mamma Anna, donna straordinaria che ha superato i novant'anni. Daniele parlava con lo sguardo, con il suo innato sorriso, lo faceva con semplicità, perché era rimasto umile e semplice. Faceva anche l'immobiliarista, e spesso con la figlia lo vedevi gestire il noleggio di biciclette che aveva creato.

Di Serrada era la bandiera, presidente dell'Associazione Sporting, presidente della Pro Loco ed organizzatore irriducibile di mille eventi. «Serrada è una fata turchina», diceva.Il suo cuore ultimamente balbettava. Era stato ricoverato per un periodo al S.Pancrazio di Arco. Ci era restato per più settimane, poi il ritorno a casa martedì scorso. Pochi giorni per sentire il profumo dell'altopiano, dell'Alpe Cimbra, poi quel sibilo che si è alzato dalla montagna invisibile che lo ha catturato portandolo tra le nuvole.

«Daniele era una persona alla quale non si poteva non voler bene, era un buono - commenta il sindaco di Folgaria Michael Rech -. Un grande vulcano di idee, fu gestore del bar Montanina, punto cruciale del paese, poi immobiliarista, maestro di sci, organizzatore di mille venti. Oggi viene a mancare un amico buono, impegnato nel volontariato. Come pochi ha saputo assumendosi con coraggio ogni responsabilità. Grande cordoglio da parte della nostra comunità, dei serradini, mio personale ed della mia famiglia. Ci mancherà».

I funerali lunedì 29 alle 16.30 nella chiesa di Serrada.

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