Vallagarina / Grandi opere

«Tutti i Comuni contro il progetto Valdastico»: nell'assemblea della Comunità di valle nemmeno una voce a favore dell'A31

I rappresentanti dei vari municipi approvano informalmente le osservazioni critiche formulate dall'amministrazione roveretana: sotto accusa l'insistenza della Provincia su un progetto considerato dannoso e anacronistico

ROVERETO Il Comune attacca la giunta Fugatti

di Matthias Pfaender

ROVERETO. «La Valdastico con uscita a Rovereto non è certo un tema politico solo per Rovereto. Era doveroso, a mio parere, che anche la Comunità della Vallagarina affrontasse la questione».

Così il presidente dell'Assemblea della Comunità della Vallagarina Egon Angeli (Pd) illustra le motivazioni alla base della recente seduta della assemblea dell'ente intermedio (due rappresentanti per ciascuno dei 17 Comuni della Comunità) dedicata alla variante del Piano urbanistico provinciale (Pup) proposta dalla giunta Fugatti.

Un intervento, quello dell'assemblea, che segue il decreto con cui il commissario della Comunità Stefano Bisoffi ha fatto proprie le osservazioni alla viariante al Pup prodotte a settembre dal Comune di Rovereto.

La seduta dell'assemblea non ha prodotto documenti di sintesi e non ha visto la votazione di un atto pubblico.

Ma la sua valenza politica è lampante: il tema della Valdastico è trasversale a tutti i Comuni della comunità.

Anche di quelli meno toccati dal progetto.

«La Valdastico che vuole la giunta Fugatti - spiega Angeli - non è un tema che tocca solo Rovereto, o che prima toccava solo Besenello. E sono stato soddisfatto nel constatare che durante il dibattito in aula non si è levata nessuna voce apertamente contraria al testo prodotto dal Comune di Rovereto, che come è noto è profondamente critico nei confronti della variante, la cui presentazione da parte di Piazza Dante presenta gravissime lacune di tipo normativo e programmatico».

Il fuoco di fila contro la Provincia all'indomani della trasmissione ai Comuni del piano di variante del Pup («peraltro hanno pasticciato anche nell'invio - commenta Angeli - visto che alcuni Comuni l'hanno ricevuto dopo gli altri, facendo ripartire il conto dei 90 giorni per il deposito delle osservazioni a partire dal 24 settembre») è sembrato a più osservatori il punto di svolta nella vicenda Pirubi.

«Mi sembra impossibile che di fronte all'opposizione compatta di tutti i territori - sottolinea Angeli - la giunta provinciale possa insistere in questo progetto. Anche se la capogruppo in Provincia della Lega (Mara Dalzocchio, ndr) ha affermato che la giunta andrà avanti lo stesso, mi sembra davvero difficile che Fugatti possa farlo, a meno di modifiche sostanziali. Ed è proprio questo che mi preoccupa. Perché cambia poco se poi si torna al progetto precedente con uscita a Besenello o a Trento. Mi spaventa che questa amministrazione creda davvero che il modello di sviluppo del Trentino sia nel costruire strade».

C'è il tema generale, quello dell'accesso ad est verso il Veneto, e il tema particolare, quello del progetto di far passare una nuova autostrada per le Valli del Leno.

«Le due cose sono collegate, ma fanno a pugni con leggi e normative approvate in questi ultimi anni per la tutela dell'ambiente.

E va sottolineato che l'obiettivo specifico della variante è la tutela della Valsugana.

In pratica, portano un'autostrada per le Valli del Leno per salvare i laghi di Levico e Caldonazzo, mettendo però a rischio la sorgente dello Spino, l'illogicità della proposta è disarmante, come lascia senza parole la mancanza di approfondimenti tecnici con i quali la variante è stata presentata: nessun dato concreto sui flussi di traffico e sulle presunte necessità del mondo economico, presentate come postulati ma senza alcun riferimento reale».

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