Animali / L’allarme

Ronchi di Ala, lupi a caccia nei giardini di casa

A denunciarlo è l'ex consigliere comunale Eros Brusco, abitante della frazione Ponzolotti, in Valle dei Ronchi

IL RAPPORTO Lupi e orsi in Trentino

ALA - Il lupo preda a poche decine di metri dalle case. A denunciarlo è l'ex consigliere comunale Eros Brusco, abitante della frazione Ponzolotti, in Valle dei Ronchi.

Brusco non nasconde il suo giudizio negativo rispetto al ripopolamento della specie in Trentino e nelle Alpi Orientali, partito spontaneamente proprio dai Lessini nel 2012 (data della formazione di una coppia sloveno-appenninica): «Il punto però è che ormai arrivano troppo vicino alle case. Per quanto mi riguarda, con ciò che è successo, mi arrivano sotto il poggiolo. E hanno mangiato tre animali. È vero che non fa niente agli esseri umani, però...». Però..., dice Brusco: «Ormai si ha paura ad andare nei boschi, soprattutto coi bambini, io ho due figlie e sui sentieri ci vado sempre più da solo».

Tornando al lupo, il residente a Ponzolotti ha messo al corrente i cittadini della predazione degli animali domestici, non di sua proprietà, nel campo adiacente alla casa, con tanto di fotografia di ciò che ne rimane di una. «Sono piccole come tipologia. Erano tre pecore arabe, che pesano 15-20 kg, due adulte e una piccolina nata due mesi fa, prese per ripulire i prati, e dopo l'altra notte è rimasto solo uno stomaco, che è stato portato via dai lupi ieri. Le pecore passavano le notti accovacciate il più possibile vicino a casa, ho la porta a pochi metri. Sentivano il calore umano e lo cercavano. Per noi erano una compagnia».

A chi obietta che le pecore non erano al sicuro in una zona famosa per la presenza dei lupi, Brusco risponde: «Non erano ricoverate al chiuso ma vivevano all'interno di tre recinti e reti. La prima i lupi l'anno superata scavando un buco, le altre probabilmente scavalcando. A Ronchi sono tutti arrabbiati. Ora chi di dovere intervenga, la situazione non è più sostenibile. Qui ci sono bambini piccoli».

comments powered by Disqus