Aggressione in ferrovia «Tutta colpa del Patt»

L'aggressione di domenica ad Ala non poteva non generare reazioni poltiche. I primi a muoversi sono i rappresentanti della Lega Nord Trentino, che ieri hanno presenziato dinnanzi alla stazione dei treni di Trento, chiedendo chiarezza relativamente agli strumenti in possesso dei profughi per viaggiare sui mezzi pubblici e, in particolare, un aumento della sorveglianza tanto a terra quanto sui mezzi stessi.

Sono stranieri che non vogliono rispettare le regole trentine

«Manifestiamo piena solidarietà ai lavoratori che quotidianamente subiscono violenze, mancanze di rispetto e maltrattamenti di ogni tipo da parte di soggetti che, in nove casi su dieci, sono stranieri che non vogliono rispettare le regole trentine - afferma con decisione il consigliere provinciale del partito, Maurizio Fugatti. - Ci siamo trovati meno di un mese fa per l'aggressione subita da una lavoratrice, ma sembra non essere cambiato nulla.

Per questa situazione dobbiamo ringraziare il presidente Rossi ed il partito autonomista, che hanno permesso a questi finti profughi di viaggiare gratuitamente grazie ad alcune tessere speciali. Questo strumento deve essere rimosso assolutamente, anche perché tra queste persone si è ormai sparsa la voce che in Trentino i trasporti non si paghino. In questo modo anche coloro che invece dovrebbero pagarlo regolarmente si sentono in diritto di non farlo, reagendo in modo violento e mettendo in pericolo la vita degli operatori».

Per questa situazione dobbiamo ringraziare il presidente Rossi ed il partito autonomista

Una situazione alla quale è dunque necessario trovare un rimedio prima che sia troppo tardi, per tutelare i lavoratori ed in particolare le donne, come sottolinea il consigliere comunale Bruna Giuliani:«La violenza contro gli operatori è già grave di per sé, in particolar modo se fatta contro una donna. Non possiamo tollerare che i controllori vengano presi a botte da queste persone che non rispettano minimamente le nostre leggi. Cosi non si può andare avanti».

Rincara ulteriormente la dose anche il consigliere comunale Gianni Festini Brosa, che evidenzia come maggiori controlli siano ormai necessari unitamente ad una maggior chiarezza sulle tipologie di tessere e possibilità di viaggi gratuiti garantiti ai richiedenti asilo. «Banalmente, per impedire a chiunque di salire su un mezzo pubblico basterebbe attrezzarci come nella maggior parte degli altri Stati europei e montare dei tornelli all'entrata delle linee - conclude quest'ultimo. - Ricordiamoci che quando la persona causa un danno non lo fa solo verso un altro soggetto, ma anche contro il trasporto ed i passeggeri. Vero è che la tratta Verona-Brennero è ormai diventata ingestibile e non possiamo più ignorarlo».

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