Vallotomo, il sindaco denuncia la «Tribù»

Tutti segnalati alle forze dell’ordine: è questo il primo provvedimento, ufficiale, portato avanti dal sindaco Stefano Barozzi come rappresentante legale del Comune, in seguito al blitz dell’altra sera della «Tribù delle Fratte» che ha portato alla sospensione dei lavori del consiglio.

LE PAROLE DEL SINDACO

«Ho segnalato che è stata impedita l’esecuzione del consiglio comunale e l’imbrattamento, se così vogliamo dire, dell’aula».

Ci sono i video del consiglio, inoltrati alle forze dell’ordine, oltre alle testimonianze dei presenti: certo è che la maggioranza in carica a questo punto vuole riposte e provvedimenti.

PROBABILI NUOVE FORME DI PROTESTA

«Mi sembra siano tutte cose che si sommano: prima l’occupazione del cantiere, poi l’occupazione dell’ufficio del sindaco e ora il blocco del consiglio comunale. Il messaggio che passa non può essere che tutto questo resti impunito. Mi aspetto che provvedimenti vengano presi e portati avanti».

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IL PD CRITICATO

I toni sono netti anche da parte del Pd: «Impedire i lavori del consiglio comunale non è più un atto di “resistenza”, come predica la Tribù delle Fratte, ma un attacco alle istituzioni democraticamente elette dai cittadini e che garantiscono il confronto fra gli eletti scelti dal popolo - commenta Lanfranco Cis, segretario del Circolo Pd di Mori -. Quale confronto si può avere con coloro che violano il Consiglio Comunale, la sede istituzionale per eccellenza della democrazia nel nostro comune?».

APPELLO AI CITTADINI

Ed è proprio Cis (che nei giorni scorsi era stato criticato dalla «Tribù», che lo ha accusato di avere cambiato natura politica, ndr) a fare un appello alla popolazione, fino ad ora silente, di Mori: «Chiediamo a tutta la comunità di Mori che ha a cuore le istituzioni democratiche comunali di esprimere nei prossimi giorni con la loro partecipazione, la vicinanza e la difesa del consiglio comunale».

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BAROZZI SOTTO SCACCO

Barozzi anche su questo non lascia spazio a dubbi: «Il consiglio non può rimanere sotto scacco della minaccia di queste irruzioni - dichiara il primo cittadino - continueremo a lavorare».

DOPO GLI STRISCIONI E LA TERRA DELLE FRATTE PORTATA IN AULA

La conferma arriva anche dal presidente del consiglio comunale di Mori Fiorenzo Marzari: «Per ora non è cambiato niente - spiega - ed è confermato per giovedì il consiglio, ma ho intenzione di convocare riunione dei capigruppo per un approfondimento e una valutazione rispetto a quanto è accaduto e a come gestire le sedute future. Non c’è stato pericolo, ritengo, ma ho la responsabilità dell’incolumità e della serenità di tutti i consiglieri e prendo seriamente la cosa». Su eventuali denunce Marzari è cauto: «Sto riflettendo - risponde -. Preferisco prendere una decisione a mente fredda, prendermi ancora un giorno».

CIS CONTRO LA RESISTENZA

Non minimizza affatto l’accaduto Lanfranco Cis: «Non possiamo limitarci a definire folkloristici questi comportamenti - prosegue -. Non può vincere chi urla di più. Non può prevalere una minoranza che vuole imporre le proprie idee sugli altri. Questa non è “resistenza”, è semplicemente un atto antidemocratico. Quello che indigna di più è però l’atteggiamento di quelle forze politiche presenti in consiglio comunale (il Movimento Cinque Stelle) conniventi e complici che cavalcano, al riparo del loro ruolo istituzionale, la rabbia e il disagio sociale di alcuni cittadini».

Intanto Mauro Bruschetti, fra i più attivi nella «Tribù delle Fratte» quotidinamente pubbolica le foto dello sbancamento dei terrazzamenti tanto cari ad una fetta della popolazione.

Da mesi il comitato cittadino chiede che si eviti la distruzione delle fratte. La difesa dell’abitato - dicono i componenti - si può ottenere con interventi meno impattanti, diversi dalla creazione del vallotomo, voluto dal Comune e dalla Provincia che - dice la Tribù - ha «militarizzato Mori» e ha «frantumato la comunità».

 

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