Mori, protesta anti vallotomo «No a partiti e opportunisti»

Bruschetti, della Tribù delle Fratte, dice: «Il Comune ha devastatao la comunità moriana. È una politica che divide: hanno costruito un vallotomo tra la gente»

di Andrea Tomasi

Né cappelli, né bandiere di partito. «Alla manifestazione in difesa del territorio di Mori non sono graditi i sostenitori di comodo, magari dell’ultima ora».

A dirlo sono i rappresentanti della «Tribù delle Fratte» che si oppongono alla realizzazione del vallotomo, voluto dalla Provincia e dal Comune di Mori.

La protesta è stata annunciata per domani, a partire dalle 14.30: una manifestazione che si terrà a ruspe già accese (da giorni gli operai sono impegnati nei lavori di scavo e demolizione delle terrazze).

L’opera di distruzione è in corso da giorni. La giunta provinciale guidata dal governatore Ugo Rossi, basandosi sulla perizia di parte, con la giunta comunale tira dritto. Le proposte alternative, fatte dalla «Tribù» e promosse in consiglio comunale dai Cinque Stelle (Renzo Colpo e Nicola Bertolini), non vengono prese in considerazione.

Ed entrambi i fronti parlano di sicurezza per la popolazione, visto che nessuno vuole che il diedro - il blocco roccioso a monte - si stacchi dal monte per finire sulle abitazioni.

In questi giorni è stata diffusa una nota a firma della «Tribù delle Fratte»:

«A scanso di equivoci.... Ogni volta che una lotta in difesa del territorio riesce a coinvolgere una parte significativa della popolazione, non manca mai chi cerca di metterci il cappello politico o di strumentalizzarla al fine di pubblicizzare se stesso o il proprio gruppo.

Per questo, fin da quando abbiamo cominciato a bloccare le ruspe più di due mesi fa, abbiamo precisato che la “Tribù delle Fratte” è autonoma da partiti e movimenti politici e che la partecipazione alla protesta è individuale.

È sempre con questo spirito che tante e tanti si sono uniti alle numerose iniziative.

È ancora con questo spirito che abbiamo lanciato la manifestazione di domenica (domani, ndr). Una manifestazione dal basso, di persone diverse unite dalla volontà di resistere all’arroganza istituzionale e alla devastazione ambientale, resistenza che nel caso di Mori è tutt’uno con la difesa dell’incolumità di residenti e operai».

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Dopo che nei giorni scorsi la causa anti-vallotomo è stata sostenuta da Anarchici Schützen (due realtà che difficilmente potrebbero essere più lontane tra loro), arriva l’altolà ufficiale ai partiti:

Alla manifestazione «non saranno gradite bandiere di partito né uniformi. Precisiamo anche che i nostri valori e le nostre modalità sono incompatibili con posizioni nazionaliste o razziste di qualsiasi tipo.

La difesa del territorio non è una questione di luogo di nascita né di “identità etnica”. È una scelta.

Noi, moriani e non, nati in Trentino o altrove, abbiamo scelto. Speriamo di essere in tante e tanti domenica. Una grande tribù di persone libere, diverse, consapevoli. Una grande tribù capace di dire ai visi pallidi dei palazzi: ora basta!»

«Oltre alla devastazione del territorio - dice Mauro Bruschetti, membro della Tribù delle Fratte - c'è la devastazione della comunità moriana». Accusa la giunta comunale: «Se avessero cercato il dialogo oggi a Mori non ci sarebbero scontri tra famiglie e amici divisi: gente che ha smesso di salutarsi. Hanno costruito un vallotomo fra la gente».

Guarda la video denuncia:

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