I contadini «bio» che arano col cavallo Val di Gresta, Euregio premia 2 aziende

di Nikola Lucovik

Lo scorso 15 dicembre due aziende agricole della Val di Gresta, l'azienda Agricola Beltrami Adriano e Azienda Agricola Campedelli Lorenzo, hanno vinto il prestigioso premio dell'Euregio riservato alla categoria «progetti e idee».

Le due aziende grestiane collaborano nella coltivazione di ortaggi biologici e hanno la peculiarità di utilizzare i cavalli per arare il campo, nell'ottica di aumentare la fertilità del terreno e ritornare alle vecchie tradizioni.

«Abbiamo fatto una relazione sul lavoro che facciamo e abbiamo partecipato insieme all'azienda Campedelli al bando pubblicato dall'Euregio», afferma Elisa Bertolini, 31 anni,moglie di Adriano Beltrami, proprietario dell'azienda di Nomesino.

«Campedelli - aggiunge - si occupa principalmente dell'allevamento di cavalli, mentre noi ci occupiamo di tutto ciò che riguarda l'agricoltura. Abbiamo messo insieme le nostre competenze e abbiamo partecipato al bando. In realtà, la nostra collaborazione, soprattutto per il lavoro che facciamo, è indispensabile».

Campedelli svolge infatti un lavoro fondamentale per l'azienda Beltrami: istruisce i cavalli con l'obiettivo di insegnar loro come lavorare il terreno. Senza quest'aiuto verrebbero meno i prodotti biologici di alta qualità. Adriano Beltrami, perito agrario, ha 36 anni e dopo un'esperienza di cinque anni come tecnico in una cantina ha deciso di dare vita ai suoi sogni: aprire un'azienda agricola seguendo anche così le orme dei suoi genitori, tutti e due contadini.

Sua moglie Elisa, invece, ha completamente cambiato professione per entrare nell'azienda del marito: ha lavorato nove anni come impiegata contabile, per poi decidere di mollare tutto e dedicarsi all'agricoltura. Ma da cosa nasce tutta questa passione per la terra? «Lavorare nel campo dell'agricoltura non è facile e non ci sono molti giovani che lo fanno», ritiene Bertolini. «Sicuramente - continua - la passione deve essere molto grande, come per ogni altra cosa. Se lavorare la terra non ti dà soddisfazioni, è inutile perdere tempo. Noi non l'abbiamo fatto perché non avevamo un altro impiego, è stata una scelta di vita». 

Però per occuparsi dei campi ci vogliono anche le competenze adatte, di cui non si può fare a meno: «Il contadino non è più quello delle zappe e del badile. Le innovazioni sono continue, soprattutto nel biologico, dove non si usano prodotti chimici e si deve capire in modo scientifico quando e come fare cosa», sostiene Bertolini.

L'azienda agricola Beltrami è l'unica in Vallagarina che lavora con i cavalli professionalmente, anche se in Trentino sono presenti altre realtà, tuttavia pochi si occupano della coltivazione di ortaggi.
L'azienda si estende oggi su quasi dieci ettari nel versante meglio esposto della valle, quello che è sempre «baciato» dal sole: di questi quattro sono dedicati agli ortaggi e i campi coltivati si spingono al di sopra dei 1200 metri di altezza. È soprattutto per questa ragione che hanno livelli di fertilità molto elevati.

Con il metodo dell'aratura con cavallo producono ortaggi di ogni tipo: cavoli, carote, cipolle, erbe cipolline e via dicendo. «L'aratura con cavallo l'abbiamo cominciata a fare dalla terza annata agraria», ribadisce Bertolini. «Utilizzando questo metodo - aggiunge - abbiamo a favore la qualità, oltre al fatto che coltiviamo ortaggi biologici di montagna. Non è come produrre in pianura. Il mercato biologico si sa che ha preso piede nell'ultimo periodo, ma vorrei evidenziare il fatto che comunque rimane un mercato di nicchia che deve essere tutelato, non adatto alle grandi produzioni. Perché il senso non è cercare di produrre di più, ma quello di coltivare prodotti di grande qualità». 

L'idea di arare con il cavallo è venuta al marito Adriano, che diversi anni fa ha frequentato corsi sulla fertilità dei terreni: questo metodo è utilizzato da molte aziende biologiche, diversamente da ciò che si pensa, perché aumenta considerevolmente la fertilità del terreno.

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