Niente Magnalonga, le minoranze contro i sindaci

Le minoranze contro i sindaci

Dopo vent’anni di ininterrotto servizio la Magnalonga, famosa marcia enogastronomica tra Volano, Calliano e Besenello, quest’anno salta il giro. Una «pausa di riflessione, un anno sabbatico» era stata la versione ufficiale, e dal Comitato organizzatore era stato sottolineato come l’idea fosse di «procedere al rinnovo del Comitato e delle sue cariche per poter proporre dal 2017 una manifestazione rinnovata che sappia coinvolgere nella sua organizzazione oltre alle amministrazioni comunali e alle associazioni dei paesi anche gli operatori turistici della zona e l’APT Rovereto e Vallagarina».
 
Da parte sua il presidente uscente, il sindaco di Calliano Lorenzo Conci aveva rimarcato che «dopo venti anni il Comitato ha bisogno di rinnovarsi e di rilanciare con idee nuove la storica kermesse». Ma questa celebre assenza non è per nulla piaciuta alle minoranze consiliari dei relativi municipi dell’alta Vallagarina che si sono trovate per elaborare un documento in cui si dice chiaro e tondo che il fatto che la Magnalonga sia saltata ha delle precise responsabilità, ascrivibili di fatto ai comuni ospitanti.
 
«La volontà di portare avanti questa manifestazione  - precisano le minoranze - era principalmente delle Amministrazioni comunali, vere motrici della Magnalonga», tanto che «il comitato organizzatore era composto da cinque membri nominati dal sindaco di ogni comune, oltre al rappresentante dell’APT e a quello della Cassa Rurale dell’Alta Vallagarina». Il coinvolgimento delle amministrazioni era così forte che «molti degli organizzatori era consiglieri comunali, assessori o sindaci in prima persona, i quali si accollavano le mansioni più disparate: cucinare, curarsi dei rifornimenti nelle varie tappe, trasportare panche e tavoli, accogliere i partecipanti, organizzare i gruppi, raccogliere il materiale e altro ancora».
 
Se per 15 anni le cose sono filate lisce, ultimamamente non sono mancati i problemi soprattutto con Besenello che, per esempio, nel 2014 non riuscì a ospitare l’arrivo perché il parco urbano quel giorno era occupato da un altro evento. «L’anno scorso - riprendono le minoranze dei tre comuni - il cambio delle amministrazioni di Volano e Calliano ha definitivamente rotto quel filo conduttore vitale per la manifestazione», che è saltata a causa della «scarsa volontà, capacità organizzativa e lungimiranza che le attuali Amministrazioni di Besenello, Calliano e Volano hanno dimostrato nei confronti di un evento come questo».
 
Rudi Pasquali del Centro Autonomista Popolare di Volano cerca di minimizzare: «Probabilmente ci si è trovati spiazzati, e comunque al più presto presenteremo un’interrogazione in merito». Ma si dice molto «deluso» per questo evento saltato: «Non era una semplice sagra, era molto di più».
 
Più dura Sabina Zullo di Besenello Domani: «Bastava un po’ di disponibilità e la Magnalonga poteva essere salvata. Certo, anche i volontari che hanno le migliori intenzioni, se non possono fare riferimento ad una precisa volontà politica, poi si tirano indietro». Zullo si dice preoccupata perché, oltre alla Magnalonga nel corso del tempo la recente amministrazione comunale ha fatto decadere anche il «giro» intorno a Castel Beseno a la gara ciclistica della Scanuppia: «Noi abbiamo solo il territorio e i prodotti: se non li promuoviamo, come facciamo a incrementare il turismo?»

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