Volano: l'orgoglio della comunità per il suo oratorio

L’ingrediente fondamentale per una riuscita festa è il cuore, l’emozione diffusa. Ecco, questo ingrediente ieri all’oratorio di Volano, che festeggiava i 50 anni dall’inaugurazione, era presente e palpabile. Non solo, dichiarato senza pudicizia. E l’altro ingrediente, quello della sintonia e condivisione, idem: non solo tra i fedeli, tra tutti gli attori della manifestazione, tra le varie associazioni laiche e religiose, ma anche tra chiesa e amministrazione civica della cittadina lagarina.
 
Un miracolo che a Volano perdura da decenni, come hanno ammesso il parroco don Cosma Tommasini, amatissimo dalla comunità e dal vescovo monsignor Lauro Tisi che ha ammesso per lui grande stima, e la sindaca, Alessandra Furlini, nel suo intervento fatto col cuore, come ha sottolienato monsignor Tisi. Il presule a sua volta ha promesso che mai separerà Volano dal suo pastore speciale che lui conobbe in seminario, rimanendo conquistato dalla semplicità e umanità, stima cresciuta nel tempo. Parole di stima anche per don Giovanni  Raffaelli, presente alla messa, di cui il vescovo ha evidenziato una «tenerezza affabile». 
 
E alla tenerezza è stata dedicata in parte l’omelia: «L’oratorio è stato dedicato al Sacro Cuore di Gesù - ha affermato don Lauro - via di forza e cambiamento come ben sta insistendo Papa Francesco col suo vangelo della tenerezza, che invita all’ascolto, alla creatività dello sguardo, al soccorso delle mani, a lasciare se stessi per dare spazio agli altri, nel nome di un Dio fatto uomo bellissimo in croce, così diverso dai potenti di oggi, che viene a cercarci e a sorprenderci, ad aiutarci a conquistare la dura cima, lui moderno sherpa, per farci godere un panorama mozzafiato. Ancora oggi, dopo 50 anni, voi rispondete alla domanda «Chi dite che io sia?» trovando in Cristo la vostra fonte di aggregazione, attualizzando la Parola e trovando energia per continuare. L’oratorio prima che una struttura è documento di una comunità coesa e vitale».
 
E ancora, al termine della celebrazione ben animata dal coro liturgico, ha voluto additare negli adulti presenti nell’oratorio la solidità, nella concessione del comodato una chiesa nuova che va avanti, nella convinzione che tempio e strada si incontrino, «perché Dio lo trovi sulla strada e lo celebri nel tempio», facendo eco all’augurio del sindaco: «Che questo spirito di concordia tra parrocchia e comune animi sempre la comunità che potrà godere di luoghi di aggregazione sociale ed educazione spirituale e civica». 
 
Dal canto suo il parroco ha ringraziato «i nostri padri che ci hanno donato l’oratorio e chi li ha succeduti, facendo crescere incontro, relazione, formazione» citando la famosa metafora di Paolo IV, quella dei due polmoni, chiesa ed oratorio, centri di relazione e formazione per famiglie. Don Cosma ha infine lanciato un appello: «Abbiamo bisogno di braccia che raccolgano il testimone e continuino la corsa». 
 
Non potevano mancare i saluti da parte del consiglio pastorale tramite il vicepresidente Fabio Raffaelli: «È un’occasione speciale questa, per far rivivere l’oratorio, giornata ricca di ricordi, emozioni, speranze». Dal canto suo il presidente Claudio Panizza ha evidenziato la «peculiarità dell’accoglienza e la voglia di vitalità e rilancio».

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