La battaglia contro i ladri? Si combatte col telefonino

Non hanno vita facile i malintenzionati ad Avio di questi tempi

di Luisa Pizzini

Non hanno vita facile i malintenzionati ad Avio di questi tempi: oltre alle sofisficate telecamere volute dall’amministrazione comunale che saranno in grado di smascherare qualsiasi veicolo segnalato che arrivi in paese, ora c’è anche un servizio che tramite sms, whatsapp o e mail avverte i residenti in tempo reale se si è verificato un furto. L’ha avoluto il Comitato per la sicurezza di Avio, un gruppo di residenti coordinati da dieci persone che fanno parte del direttivo e che hanno deciso di unire le proprie forze poco più di un anno fa, stanchi di tentanti furti ed infrazioni nella abitazioni e negli esercizi commerciali.


COS'È

È un «servizio di autotutela e informazione sociale», come spiega Nicola Meneghini, socio fondatore della Kiboko, la giovane agenzia roveretana che sviluppa sistemi per il web che ha dato vita al progetto. Per spiegarla con parole davvero semplici potremmo dire che è una sorta di passaparola che utilizza gli strumenti della moderna tecnologia. Quello che una volta accadeva in modo naturale all’interno delle piccole comunità ora viene fatto con un telefonino. E non necessariamente con uno smartphone ossia un cellulare di ultima generazione. Ma anche con un «vecchio» apparecchio in grado di mandare sms o poco più.

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COME FUNZIONA

L’esempio pratico rende più facilmente l’idea. E parte da un fatto reale, ad esempio da un furto. Appena il proprietario di casa, il vicino o chiunque altro se ne accorge, dopo aver avvertito le forze dell’ordine, può mandare un sms per allertare i propri concittadini. È qui che entra in gioco il servizio, Zenturio, che amplifica l’allarme attraverso più canali. Tutti i cittadini iscritti riceveranno un messaggio, nella forma che preferiscono, e potranno prestare più attenzione sapendo che ci sono dei ladri in giro.


COME È NATO

Lo sviluppatore del programma - come si dice in gergo - è Matteo Schiona, ma l’idea è del comitato aviense. Tant’è che in questi mesi verrà sperimentata in questo paese della Bassa Vallagarina, ma presto potrebbe debuttare sul mercato. E qualche comune oltre il confine di Borghetto si è già mostrato interessato. Il programma si chiama Zenturio. «È una parola tedesca che indica i centurioni, coloro che nell’antica Roma si proteggevano a vicenda» ricorda Meneghini. «Non è una app, cioè un’applicazione che viene installata sul proprio telefonino, perché altrimenti sarebbe stato uno strumento per pochi - precisa - ma anche perché se ne sarebbero potuti appropriare anche i malintenzionati».

Come fa notare Manolo Fumanelli, che fa parte del direttivo del Comitato per la sicurezza di Avio, «le persone più interessate alla questione sono tutte sopra i quarant’anni». Lo ha constatato alle tante serate informative organizzate dal comitato. «Ci sono tante donne sole, ad esempio. E di solito sono persone che non hanno grande dimistichezza con la tecnologia, se si va oltre il classico sms». Da qui l’esigenza di rendere il servizio il più fruibile possibile.

Il comitato, che è molto dinamico, aveva già provato a creare questo sistema di «allerta» attraverso un gruppo whatsapp. Ma inizialmente era limitato (gli iscritti al servizio sono già 80 e mancano ancora due frazioni all’appello) e troppo difficile da gestire. «In questo modo invece è possibile certificare la notizia che crea l’allarme - spiega Meneghini - perché viene richiesta una conferma a chi la inoltra e perché tutto viene tracciato. Ma anche perché ciascun iscritto viene autorizzato dal direttivo del comitato, quindi non c’è pericolo che qualche malintenzionato si inserisca per carpire informazioni».Importante è anche la collaborazione con le forze dell’ordine, perché non vuole essere di autodifesa ma uno strumento che agevola anche il loro lavoro.


LE POTENZIALITÀ

Sono molte e diverse le potenzialità del servizio. Una volta sperimentato e collaudato si potrà pensare a segnalare anche persone o situazioni sospette in un paese, ad esempio. Ma Meneghini pensa che ben si adatti «anche ad un consorzio di negozi, ad esempio, per segnalare furti o spaccate».


 

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