Mobilità / La polemica

Contro i 30 all'ora e le ciclabili, la battaglia di Merler: «Io devo poter andare come voglio»

Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia attacca a tutto tondo: «In via Brennero multe di 600 euro per una sciocchezza, il diritto alla mobilità è inviolabile». Anche più della sicurezza? «Qui c’è un atteggiamento vessatorio»

di Chiara Zomer

TRENTO. Non sono solo i 30 all'ora. È il fatto che si inseriscono in una politica della viabilità secondo lui irricevibile: meno parcheggi a raso, autovelox su via Brennero con l'ulteriore previsione di ridurre la strada ad una corsia per lasciarne una la Brt (il bus rapid transit), piste ciclabili che "rubano" spazio alle macchine riducendone la carreggiata.

Andrea Merler (Fratelli d'Italia) promette battaglia ai 30 allora e non solo: «Chiederò la convocazione di un consiglio comunale sulla viabilità in cui metteremo al voto un documento che impedisce l'istituzione generalizzata di nuovi divieti che diventano nuove multe».

Siete arrabbiati.

«Non solo noi, c'è un forte malumore, sia nel centrodestra che nel centrosinistra, perché su questi temi non è una questione di casacche. Il diritto alla mobilità è un diritto inviolabile».

Addirittura.

«Non tutti abitano in centro, non tutti hanno un'organizzazione di vita o familiare che permette loro di non andare in auto, non tutti hanno il fisico per andare in bici ovunque».

Lei contesta l'intera politica della mobilità, l'impianto generale. Ma prendiamo una cosa alla volta. Perché no ai 30 all'ora in alcune strade dei quartieri residenziali?

«Perché la mobilità non può essere a singhiozzo, io devo potermi muovere con il mezzo che ho e fare una vita che sia reale. Senza, magari, autovelox per fare cassa su chi passa ai 32 all'ora».

Ma non è previsto di installare auto velox, anzi sono proprio esclusi.

«Questo lo dicono adesso, ma spesso la nostra amministrazione dice cose e ne fa altre. È la stessa amministrazione che diceva che non usava dati sensibili e poi è stata multata dal Garante».

Ma senza autovelox e multe sarebbe accettabile?

«No. Se la misura fosse limitata esclusivamente a qualche decina di metri vicino a qualche luogo sensibile, una scuola, un ospedale, ci potrebbe anche essere una valutazione. Ma inserirla in più vie, anche in strade di scorrimento, no».

Ma non è previsto mettere i 30 all'ora su strade ad alto scorrimento.

«Per forza, con la levata di scudi che c'è stata, è intervenuto anche il ministro Salvini a mettere un freno. Il progetto era molto più grande ed esteso».

Per ora si parla di Gardolo, forse dopo Clarina.

«A questi dai un dito e si prendono una mano. E comunque non si può parlare di zone, semmai di funzioni: Davanti ad una scuola, davanti ad una Rsa».

A farvi arrabbiare sono stati anche gli autovelox in via Brennero.

«Certo, perché i limiti ci sono già, i controlli spettano alla polizia. Altra cosa è dire, in una via di medio scorrimento, come via Brennero o via Bolzano, mettere in atto uno strumento vessatorio e persecutorio, che ti multa se passi ai 52 all'ora o se la ruota tocca la linea del semaforo. Quella strada è frequentata da operai, lavoratori e famiglie, non ricchi che corrono con la Porsche».

Non credo sia questione di classe, ma di rispetto delle regole e di sicurezza.

«La sicurezza ce l'hai di più con nuovi attraversamenti pedonali, col semaforo a chiamata magari, e su verso Lavis un velox con un limite dei 70 all'ora potrebbe forse, dico forse, avere un senso. Ma così no. C'è gente che si è trovata con multe da 400, 500 anche 600 euro per sciocchezze».

Anche il piano della sosta non le piace.

«Io posso anche essere d'accordo, nel non volere le auto in centro, ma devi dare un'alternativa, nella prima corona. Noi avevamo proposto di fare all'ex Sit un parcheggio da 3mila posti, avrebbe risolto il 70% dei nostri problemi. Il centrosinistra non ha mai realizzato nulla. Prima offri le alternative, poi si può ragionare di ridurre i posti auto in città. Qui si fa il contrario».

Diceva che La preoccupa il futuro di via Brennero.

«Prevedono di ridurre la strada ad una corsia e l'altra concederla al Brt, l'autobus. Ma l'autobus veloce non è un'alternativa alle macchine, forse il tram poteva esserlo ma non è sostenibile. Sarà un disastro».

Si immagina che le auto si riducano perché tanti potrebbero usare un collegamento con i mezzi pubblici, se efficienti

.«La teoria è perfetta, sempre. Ma non sarà così».

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