Città / La polemica

Il "bacuchel" di piazza Dante? Ianeselli sicuro: «Riaprirà, ma con una gara d'appalto»

Flora e Favilla sono state sfrattate dal Comune, la ristrutturazione della stazione non c’entra: «Ma è un bene pubblico, dobbiamo metterlo a norma e fare una gara di affidamento»

VIDEO L'intervista a Flora e Favilla: "Ci dispiace per i nostri clienti"

TRENTO. Il Comune di Trento metterà a gara la gestione del chiosco di giornali e bar di piazza Dante, che è stato gestito per 27 anni dalle sorelle Flora e Favilla diventando un punto di riferimento per molti all'arrivo in città dalla vicina stazione dei treni e per molti dipendenti provinciali e regionali.

Lo ha annunciato ieri Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, il quale all'annuncio della chiusura dell'attività da parte delle sorelle Campestrin perché il Comune non ha rinnovato il titolo di occupazione del suolo pubblico e avanza il progetto di Rfi di rifacimento della stazione che comprende anche quell'area, ha replicato con un post su Facebook.

«Il chiosco di Flora e di sua sorella Favilla non è solo un'attività economica: in questi anni è stato un punto d'incontro, un presidio, una luce accesa prima dell'alba, quando la città è ancora addormentata. Che chiuda dispiace a tutti, me compreso. Del resto, Flora e Favilla potevano rimanere lì un altro anno, ma hanno deciso di godersi da subito la meritata pensione. Le ringrazio per il servizio che hanno reso alla città in questi 27 anni e auguro a entrambe di vivere al meglio questa nuova fase della vita».

Il sindaco Ianeselli ha voluto sottolineare, inoltre, che: «L'addio delle sorelle Campestrin al chiosco di piazza Dante non è legato alla ristrutturazione della stazione in programma nei prossimi mesi: infatti la sua collocazione non interferisce con i lavori che inizieranno a breve. Il nodo semmai è un altro: essendo il chiosco un bene pubblico, di proprietà del Comune, può essere concesso in gestione solo con una procedura di gara e dopo una ristrutturazione che lo adegui alle normative».

Conclude il sindaco: «Se qualcuno è interessato a portare avanti l'attività, il bacùchel di piazza Dante resterà al suo posto anche nei prossimi anni, naturalmente dopo che saranno realizzati gli interventi necessari».

Intanto, i consiglieri comunali di Fratelli d'Italia, Pino Urbani, Daniele Demattè, Cristian Zanetti e Andrea Merler - chiedono all'amministrazione comunale di «rivedere la sua decisione» sulla riqualificazione dell'area della stazione per salvare il chiosco. I consiglieri comunali di FdI dicono di aver provato un vero e proprio «magone» per la notizia e «l'amaro di un caffè bollente che i lavoratori di ieri come gli storici "postini" e i ferrovieri della città o come gli autisti di oggi della Trentino Trasporti, i turisti e i tanti cittadini di passaggio, non potranno più sorseggiare nel corso della loro giornata».

«Non era solo un piccolo bar, - dice Fratelli d'Italia - ma un presidio di legalità fondamentale per un punto così delicato del territorio cittadino, un faro nel buio di una piazza tanto amata da tutti, quanto discussa. Non comprendiamo la decisione dell'amministrazione comunale di eliminare quel chiosco per far spazio a "servizi", dopo la prossima riqualificazione della stazione dei treni. Riteniamo si possa conservare la struttura, dotandola magari di quei servizi igienici pubblici che ciclicamente tornano alla ribalta e di cui la nostra città è davvero carente. Tale decisione, inoltre, emerge pubblicamente a poche settimane dalla discussione in aula Consiliare di un ordine del giorno della maggioranza, volto ad impegnare il Sindaco e la Giunta Comunale per il salvataggio in extremis del Cinema Roma di Corso Tre Novembre». «Auspichiamo - concludono i consiglieri - che ci sia un ripensamento».

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