Comune / Patrimonio

Azienda forestale Trento Sopramonte, la rivoluzione: scioglimento e nuovo modello organizzativo

Via libera in Commissione alla convenzione fra palazzo Thun e Asuc. «Si va incontro sia alle nostre esigenze di riorganizzazione per una governance più efficiente, sia a quelle di Asuc» spiega l’assessora Casonato

LA CRISI Azienda forestale verso lo scioglimento dopo 70 anni 
IL CASO Bondone, accuse reciproche su malga Brigolina

TRENTO. Era stato il primissimo atto del sindaco Franco Ianeselli, appena eletto: far partire la “rivoluzione” all’Azienda Forestale Trento Monte Bondone. E infatti i suoi primi passi furono accolti con le pronte dimissioni dei vertici, che non la presero bene. Ed oggi siamo vicini all’atto finale: scioglimento, e riavvio con un nuovo “modello”.

Il modello sarà quello di Asis per riorganizzare la gestione delle aree ad uso civico (aree protette, boschi, pascoli, malghe) sul Monte Bondone, attualmente in capo all'Azienda forestale Trento Sopramonte, consorzio partecipato dal Comune e dalla Asuc di Sopramonte.

Dunque non una pura "internalizzazione" verso gli uffici comunali, ma la creazione di una compartecipata che stabilirà una convenzione con l'Asuc di Sopramonte ed eventualmente con altre Asuc ponendosi come modello di organizzazione. È questa la direzione in cui la giunta comunale intende avviarsi nel 2024, senza scartare ancora le altre ipotesi, come l'esternalizzazione in altre aziende partecipate. In ogni caso, l'Azienda forestale com'è stata finora va verso lo scioglimento.

«L'Asuc di Sopramonte si è detta favorevole a intraprendere questa direzione - ha detto ieri in commissione vigilanza l'assessora alla transizione verde Giulia Casonato - Sarebbe una soluzione che va incontro sia alle nostre esigenze di riorganizzazione per una governance più efficiente, sia a quelle di Asuc che necessita di nuovi meccanismi di gestione».

Per arrivare all'obiettivo della riorganizzazione, sarà presentata in aula una delibera di giunta che consente alle parti contraenti (Asuc e Comune) il diritto di recesso dal consorzio a cadenza annuale e non più decennale come è stato finora, peraltro con tacito rinnovo. Per confermare o recedere dal consorzio si dovranno pronunciare esplicitamente il Consiglio comunale e il direttivo di Asuc.

Le difficoltà nella governance condivisa hanno fatto derivare, secondo la giunta ed i tecnici del Comune, le criticità che l'Azienda forestale sta attraversando da tempo: «Gli operatori sono sotto organico con 27 dipendenti, di cui 15 impiegati e 12 operai, molti meno di quanti dovrebbero essere» ha detto l'assessora Casonato.

La dirigente comunale Cristina Mariavittoria Ambrosi ha sottolineato il carico di normative a cui le Asuc sono sottoposte: «Sono enti di diritto pubblico distinti che si trovano ad operare come piccoli comuni - ha indicato - Si trovano a dover rispondere a grandi oneri organizzativi ed amministrativi che distolgono le Asuc dalla loro "mission" operativa fondamentale».

Dai consiglieri in commissione sembra esserci una generale approvazione verso il piano proposto, ma dalle minoranze arriva la richiesta di un report. La consigliera leghista Bruna Giuliani ha chiesto un rendiconto: «Si parla da anni di questa riformulazione statutaria, vogliamo capire quali mansioni ha svolto l'azienda forestale e in che misura sono state finora esternalizzate». L'assessora Casonato si è impegnata a fornire il report: «Ci lavoreremo con i nostri uffici».

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