La cerimonia / Il ricordo

Fugatti: “Assistiamo a pericolosi rigurgiti di fenomeni che credevamo dimenticati come l'antisemitismo, si lavori per la pace”

Giornata dell'unità nazionale e delle forze armate, le parole di Ianeselli: “Nonostante la distanza temporale, quel Trentino prostrato, ridotto alla fame, da cui erano partiti centomila profughi, quel mondo di ieri in cui un grande impero crollava e l'Italia definiva nuovi confini, quanto a devastazione e a disperazione ci richiama altri luoghi del mondo di oggi: l'Ucraina, innanzitutto, che con l'invasione russa sembra aver fatto un salto indietro nel tempo della barbarie. E poi Israele e Gaza

TRENTO. "Sui valori e i principi alla base di questa giornata si fondano la nostra comunità nazionale e la nostra comunità autonoma. Se celebrare questa ricorrenza è importante in tempo di pace lo è ancor più in questo momento che purtroppo di pace non è". Così il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, in occasione della cerimonia organizzata a Trento per la Giornata dell'unità nazionale e delle forze armate.

“Assistiamo a pericolosi rigurgiti di fenomeni che credevamo dimenticati come l'antisemitismo, e pertanto occorre lavorare con convinzione per difendere i principi fondativi della nostra Costituzione e delle costituzioni europee nate dopo il conflitto mondiale affinché continuino ad essere ispiratori delle nostre società e portatori di pace, solidarietà e diritti. Il valore dell'unità nazionale che oggi ricordiamo è possibile anche grazie al rispetto e al riconoscimento della nostra speciale autonomia da parte delle istituzioni nazionali, che ringrazio per la sensibilità che dimostrano nei confronti della storia e dell'identità del nostro territorio", ha proseguito Fugatti.

Oltre a Fugatti, alla cerimonia sono intervenuti il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, e il commissario del governo, Filippo Santarelli, che ha dato lettura del messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

"Dalle istituzioni - ha concluso Fugatti - deve partire un messaggio di solidarietà e pace, solidarietà e pace che l'autonomia trentina, con le donne e gli uomini della protezione civile, ha sempre portato ai territori in difficoltà, dall'Emilia Romagna al Friuli fino alla vicina Slovenia, con passione, competenza e dedizione. Un messaggio che idealmente rivolgiamo anche alla comunità toscana, in queste ore pesantemente colpita dal maltempo".

La cerimonia in piazza Santa Maria Maggiore si è aperta con lo schieramento del reparto interforze, seguita dall'alzabandiera. La cerimonia si è conclusa con la consegna di 19 onorificenze al Merito della Repubblica Italiana, un commendatore, un ufficiale e diciassette cavalieri.

Le parole del sindaco di Trento

"Oggi, 105 anni fa, l'armistizio di villa Giusti ha messo fine alla prima guerra mondiale. In quest'epoca di conflitti diffusi e ad alta intensità, non abbiamo difficoltà a comprendere quale sia stato il significato di quel giorno, soprattutto nel nostro Trentino, dilaniato dai combattimenti e anche dalle contrapposizioni politiche tra irredentisti e filoaustriaci".

Così il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, in occasione della cerimonia per la Giornata dell'unità nazionale e delle forze armate, svoltasi in piazza Santa Maria Maggiore. “Nonostante la distanza temporale, quel Trentino prostrato, ridotto alla fame, da cui erano partiti centomila profughi, quel mondo di ieri in cui un grande impero crollava e l'Italia definiva nuovi confini, quanto a devastazione e a disperazione ci richiama altri luoghi del mondo di oggi: l'Ucraina, innanzitutto, che con l'invasione russa sembra aver fatto un salto indietro nel tempo della barbarie. E poi Israele e Gaza, da decenni luoghi tragici, in cui le contraddizioni politiche non trovano espressione diversa dalla violenza più feroce", ha aggiunto il sindaco, ricordando il ruolo delle forze armate e della Costituzione.

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