Trento / Il caso

Tutti pazzi per gli scacchi: serate di gioco da tutto esaurito

A Gardolo le sfide ma anche l'occasione di imparare, grazie all'associazione Nettuno: gli appassionati si trovano ogni martedì e venerdì dalle 20.30 a mezzanotte. E la squadra veleggia fra la serie C e la B nazionale

di Giacomo Poletti

TRENTO. Lo sapete che a Gardolo si può imparare a giocare a scacchi e, per chi già lo sa fare, confrontarsi con altri scacchisti di tutti i livelli per due sere a settimana? E che il sobborgo ha una propria squadra che veleggia fra la Serie C e addirittura la Serie B nazionale?

Il post-Covid pare peraltro aver rilanciato l'attività dell'associazione scacchi Nettuno: dal 1981 la realtà locale (una delle quattro esistenti in tutta la provincia oltre a Trento, Rovereto ed Arco) propone corsi e partecipa a gare nazionali.

«Giocare a scacchi è faticoso, anche se qualcuno magari non ci crederà», spiega il presidente Silvano Bortolotti. Gli scacchi sono i progenitori dei moderni giochi da tavolo.

«Giocare richiede concentrazione perché le sfide sostanzialmente si basano sulla velocità di ragionamento e di azione, il limite è dato dal tempo. Se si vuole migliorare o competere, poi, lo studio diventa fondamentale».

Martedì scorso siamo stati nella sede di via Soprasasso dove per tutta la serata sedici giocatori si sono sfidati assorti fra orologi impietosi e situazioni da sbrogliare. Gli appassionati si trovano infatti a Gardolo ogni martedì e venerdì dalle 20.30 a mezzanotte. C'è l'occasione per fare più di una partita in una sera.

«Con i più piccoli invece puntiamo sulla promozione e la didattica, in questo momento i nostri incontri sono frequentati con costanza da 5-6 bambini: invitiamo gli scolari a provare almeno una volta, è un gioco che apre la mente. Noi siamo qui per loro ogni mercoledì, con istruttori federali qualificati, dalle 17 alle 19».

I soci adulti invece sono oltre 50, da tutta la provincia e fra loro ci sono anche agonisti. Chi gareggia è tesserato nella Federazione Scacchistica Italiana. «Partecipiamo sempre al campionato italiano a squadre. Ora siamo in Serie C ma abbiamo militato anche in B».

Si gioca in un unico week-end all'anno con squadre di 4 giocatori. Ci sono poi tornei internazionali a cui partecipano da singoli i giocatori più forti: negli scacchi si applica il punteggio Elo, che va da un minimo di 999 a un teorico massimo di 3000.

«Il punteggio varia in base a sconfitte e vittorie ma, a differenza di sport come il tennis, il giocatore conserva i propri punti anche se non gioca per parecchio».

Il campione del mondo Magnus Carlsen (Norvegia) toccò un Elo di 2882 punti nel 2019, record di sempre per un... umano. Una curiosità ben nota a chi bazzica sulle 64 caselle sta infatti nella supremazia ormai chiara dei supercomputer sull'uomo. I migliori calcolatori fanno competizioni dedicate, riuscendo a battere qualsiasi campione (la prima volta successe nella famosa sfida Kasparov - Deep Blue del 1996, poi ribaltata nelle sfide successive dal russo).

Ma torniamo a Gardolo, dove maestri federali insegnano i rudimenti delle mosse ai bimbi: «oltre ai mercoledì, organizziamo corsi o giornate promozionali - spiega ancora Bortolotti - devo dire che il Covid ha rafforzato la platea di giocatori, notiamo più partecipazione dopo la pandemia. A chi gioca è infatti chiaro che le sfide online sono meno accattivanti rispetto al ritrovarsi qui, dove si crea un momento allegro di scambio di conoscenze e dove nascono amicizie. Per perfezionarsi poi conta molto giocare, studiare e imparare dai più bravi». Per informazioni c'è il sito.

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