Opere / Il caso

Campo Coni, la storia infinita della pista indoor costruita male: 2,2 milioni, mai aperta dal 2017, ma adesso c’è l’accordo

Dopo i lavori, i primi cedimenti: «errati i calcoli geostatici»: adesso l’impresa va alla conciliazione con il Comune e rifarà i lavori (con più travi di sostegno)

TRENTO. Accordo raggiunto per il centro indoor presso il campo di atletica leggera "Covi e Postal" di Cristo Re. L'opera del Comune di Trento è finanziata con 2,2 milioni dalla Provincia. Il contratto di appalto e l'affidamento dei lavori sono dell'ottobre 2017. Il problema emerso nel 2019, in sede di collaudo, riguarda la fessura nord-sud in prossimità della parete ovest, per uno sviluppo di circa 15 metri, durante la prova di carico sul solaio.

Viste le criticità strutturali, nell'agosto 2019, alla ditta appaltatrice (Zortea srl) è stato imposto lo stop della ultimazione dei lavori. Sono poi emerse ulteriori criticità, in relazione allo stato deformativo della struttura.

C'è stata, è stato evidenziato poi, un'errata valutazione dei parametri geotecnidi di calcolo, accompagnata, in fase esecutiva, dall'errata posa dei ferri di armatura. La vicenda, i disagi provocati e la richiesta di risarcimento danni, è finita in tribunale, con la nomina di un Ctu (consulente tecnico di ufficio).

«L'interesse del Comune» spiega l'assessore allo sport, Salvatore Panetta «è stato però quello di evitare di fare la fine del Not, con cause che durano anni e anni».

Da qui l'accordo, frutto della proposta del dirigente comunale Giuliano Franzoi che ha indicato gli interventi correttivi: realizzazione della colonne metalliche in luce alla trave della parete frontale e di ulteriori colonne nella parte più arretrata della tribuna esistente, inoltre la posa di travi metalliche nell'estradosso del solaio S3.

La novità, spiega Panetta, è però l'accordo condiviso con la Fidal, la Federazione italiana di atletica leggera: prevede la demolizione delle tribune nel piano sottostante la pista indoor 6 corsie da 60 metri, più 20 di spazio frenata), per ricavare uno spazio plurifunzionale con la possibilità di avere un'altra pista (coperta) di 80 metri, con tre o più corsie.

Si è quindi concordata una variante che ha messo d'accordo tutti. La proposta di conciliazione prevede che le opere di ripristino siano a carico dell'impresa, dell'assicurazione (Unipol) e del progettista e direttore lavori.

Aggiunge l'assessore Panetta: «Per la demolizione delle tribune, al fine di ricavare uno spazio grande al coperto per gli allenamenti degli atleti, saranno utilizzati i fondi previsti nel capitolato per la ristrutturazione delle gradinate, il Comune non avrà quindi spese ulteriori».

E i tempi di realizzazione della variante in seguito all'accordo? «Contiamo» risponde Panetta «di consegnare l'opera per l'autunno, in modo che possa essere già utilizzata per gli allenamenti della prossima stagione invernale. La gestione sarà affidata ad Asis».

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