Montagna / Il progetto

Telecabina Trento-Bondone, si sceglierà fra tre progetti: collegamento diretto, fermate o interscambio. Costi dai 30 ai 60 milioni

Questa mattina la presentazione delle ipotesi di massima per il collegamento fra la città e la sua montagna. Fugatti: sui finanziamenti la Provincia c'è ma servirà anche la partecipazione dei privati. Ianeselli: "Impianto utile sia ai residenti sia ai turisti"

IPOTESI Stazione a valle si punta alla zona della Motorizzazione civile

di Zenone Sovilla

TRENTO. Sono tre i possibili tracciati e le relative soluzioni ingegneristiche per la futura funivia da Trento al monte Bondone: 1.450 metri di dislivello e uno sviluppo di quasi sei chilometri.

O per meglio dire di quella che si prospetta essere una telecabina, cioè un impianto che non si limiterebbe a due sole cabine passeggeri ma offrirebbe un servizio più continuativo, con portata oraria maggiore.

Le soluzioni di massima, per un cantiere che potrebbe aprirsi entro 6-7 anni, sono state illustrate oggi, 24 febbraio, in una conferenza stampa svoltasi al palazzo della Provincia, con interventi anche del presidente Maurizio Fugatti e del sindaco del capoluogo, Franco Ianeselli.

Si tratta di elaborazioni frutto della cooperazione fra Provincia, Comune e Trentino Sviluppo.

Le tre ipotesi delineate questa mattina hanno caratteristiche diverse sia dal punto di vista realizzativo sia dei costi, che variano, appunto dai trenta ai sessanta milioni di euro.

La stazione a valle viene collocata, in ogni caso, in destra Adige, nei pressi del sobborgo di Piedicastello.

La soluzione più "economica", prevede una telecabina con stazioni di fermata intermedia sia a Sardagna sia a Vanezze: tempo di percorrenza di circa 8 minuti, costo stimato di circa trenta milioni.

Costerebbe poco di più, circa 33 milioni, un sistema misto, su due tronchi, con telecabina indipendente da Sardagna a Vason (con uno stop a Vanezze) e una funivia rinnovata, rispetto all'attuale, per il tratto dal sobborgo collinare a Trento.

Da Sardagna in su la cabinovia avrebbe una portata oraria di 1.500 passeggeri (massimo dieci per e di 800 nel tratto a valle.

Arriva invece a sessanta milioni il progetto di un moderno impianto a tre funi con partenza a Trento e arrivo sul Bondone, senza tappe intermedie.

Si tratta del progetto che sembra presentare maggiori difficoltà esecutive: oltre ai costi elevati, c'è la questione del sorvolo degli abitati a Sardagna e Vaneze nonché di ben sette elettrodotti per i quali si renderebbe necessario l'interramento.

La funivia avrebbe una portata esagerata: 3.500 persone all'ora per il fabbisogno presumibile e ovviamente non sostituirebbe l'attuale linea Trento-Sardagna, che dunque andrebbe mantenuta e risistemata (nel 2024 scade l'autorizzazione e servirabbo circa 8 milioni per un nuovo impianto)

E oltre ai costi di costruzione, vanno ricordati quelli di gestione: quasi due milioni e mezzo l'anno nel caso di funzionamento 240 giorni l'anno.

Il collegamento diretto, dunque, pare la soluzione meno probabile.

Questa mattina sia il sindaco sia il presidente della Provincia hanno sottolineato l'importanza del progetto e la necessità di metterlo definitivamente a fuoco in tempi rapidi.

Per quanto riguarda i costi, Fugatti, assicurando l'apporto di finanziamenti provinciali, ha auspicato una partecipazione dei privati, per assicurare la sostenibilità nel tempo di un'opera che "qualificherebbe sensibilmente l'offerta del territorio creando anche un indotto di attività accessorie".

Anche Ianeselli sottolinea il valore, sia turistico sia in generale per la mobilità cittadina, rappresentato da questa prospettiva: "Turisti e residenti potranno muoversi senza intasare il Bondone con le automobili".

Qualcosa, insomma, si muove, dopo anni decenni di attese e confronti su uno snodo molto delicato.

E la prossima settimana l'intera questione sarà discussa in un consiglio comunale straordinario.

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