Trento / I progetti

Una fermata dei treni fra le aree inquinate di Trento Nord e una ciclopedonale da via Maccani a via Brennero

Le novità emergono dagli approfondimenti avviati tra Comune e Rete Ferroviaria Italiana su una parte del piano per la futura circonvallazione ferroviaria. Una verifica particolare riguarderà la questione dei terreni da bonificare alla ex Sloi e Carbochimica

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di Franco Gottardi

TRENTO. Una fermata del treno a Trento Nord sarà posizionata proprio all'altezza delle aree inquinate ex Sloi e Carbochimica e sarà anche il luogo dove realizzare almeno a livello ciclopedonale un collegamento est-ovest tra via Brennero e via Maccani.

La novità è stata data dall'assessore comunale alla mobilità Ezio Facchin che ha fornito, assieme all'architetto Giuliano Stelzer, alcune anticipazioni sugli approfondimenti avviati tra Comune e Rete Ferroviaria Italiana su una parte di progetto di circonvallazione ferroviaria che sta preoccupando molto l'opinione pubblica, quella riguardante il passaggio in trincea tra le due aree inquinate e l'utilizzo delle stesse per l'accumulo e il vaglio del materiale di scavo.

Le associazioni ambientaliste in particolare sono molto preoccupate per la scarsità di informazioni che riguardano quella parte di progetto, tanto da aver un esposto alla magistratura (vedi articolo qui a fianco) in cui chiedono il sequestro preventivo dei terreni inquinati prima che vengano toccati; il timore è che il solo scavo della porzione interessata dal progetto ferroviario possa creare un grave danno all'ambiente circostante.

Contestano inoltre la scelta di coprire l'ex Sloi con un riporto di terreni "puliti" e utilizzare l'area durante i lavori per il vaglio del materiale di scavo anche con mezzi pesanti.

Preoccupazioni che evidentemente il Comune non considera campate in aria e sulle quali ha avviato un approfondimento.

La settimana scorsa l'assessore Facchin ha già incontrato i tecnici di Rfi.

«I timori sono comprensibili - conferma - e nei prossimi mesi vedremo di dare un'impostazione corretta al problema».

Anche l'architetto Stelzer, che sta seguendo la partita circonvallazione dal punto di vista tecnico, ricorda come quello in discussione finora sia un Progetto di fattibilità tecnico economica al quale dovranno seguire progetto definitivo ed esecutivo; come dire insomma che c'è tutto il tempo per approfondire e correggere il tiro se necessario.

Intanto una prima correzione di tiro ispirata dal Dibattito Pubblico e dalle pressioni del Comune riguarda il prolungamento a nord della rotatoria di Nassiryia della galleria artificiale che coprirà i binari.

Gli approfondimenti fatti dai progettisti di Italferr dicono che la copertura sarà allungata verso nord esattamente di 165 metri e i treni sbucheranno nuovamente a cielo aperto esattamente all'altezza dei terreni inquinati, con quelli merci ancora in trincea e in fase di risalita e gli altri già a "piano terra".

L'ultimo tratto di copertura dei binari a questo punto può essere attrezzato in maniera leggera ma sufficiente per realizzare proprio lì una fermata che potrà servire la Trento-Malè, in futuro trasformata qui nel NorduS, il collegamento metropolitano cittadino, ma anche la linea del Brennero, nell'ipotesi di realizzare per alcuni treni una fermata alternativa o aggiuntiva alla stazione centrale, un po' come avverrà col recupero di quella di Mattarello.

La fermata di Trento Nord consterà inizialmente solo di una banchina centrale, tre marciapiedi e altrettanti ascensori.

Il margine a nord della galleria artificiale sarà inoltre utilizzato per l'attraversamento dei binari lungo un percorso ciclopedonale che a est correrà lungo il confine meridionale dell'ex Sloi fino a via Maccani mentre verso ovest taglierà l'ultimo pezzo di ex Carbochimica per sbucare su via Brennero, a metà del lungo edificio che ospita una serie di attività commerciali.

Le modifiche al progetto dovrebbero rendere superflua la prevista realizzazione di un'ansa dove deviare il Lavisotto, anche questo considerato un vantaggio nell'incertezza delle tecniche da utilizzare per metter mano ai terreni inquinati.

Facchin sottolinea poi come accanto e sopra ai binari arriverà fino a qui un'altra ciclopedonale che, lontana dai pericoli del traffico veicolare, unirà piazza Dante con Trento Nord.

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