Città / La storia

Perché il Campel è ancora abbandonato? La verità di Frachetti dell’Asuc, e quella di Vilardi: beghe fra partiti che volevano metterci il cappello. Ma non solo

Il centrodestra si intesta la «soluzione», il centrosinistra ricorda il lavoro fatto, e il presidente dell’Asuc è anche consigliere comunale (del centrodestra). Lungo articolo con alcune noterelle esplicative

di Gigi Zoppello

VILLAMONTAGNA. Se vi state chiedendo perché il rifugio Campel (che non è più un rifugio, è stato declassato più di 15 anni fa) è ancora abbandonato, svuotato dai ladri, inutilizzato e da ristrutturare, allora leggete questo lunghissimo articolo. Perché ne parlano due degli attori della vicenda, e fra le righe dicono un sacco di cose interessanti, ed alcune che capiranno solo gli addetti ai lavori (chiamasi: messaggi cifrati).

Dunque, come ha scritto sull’Adige Giorgio Battocchio. Colui che al fotofinish vince la gara della staffetta 4x400 - magari mista - non può dire di essere l’unico vincitore e che il merito è tutto suo. Si è avuta questa impressione nell’ascoltare durante il Consiglio comunale di Trento del 21 luglio gli interventi delle minoranze e, in particolare, di Trento Unita (e dell’ex candidato sindaco Andrea Merler) sul proprio ordine del giorno n. 219 presentato il 16 giugno avente per oggetto “Ristrutturazione Rifugio Campel”.

Una staffetta amministrativa partita nel 2013, ma Campel era già chiuso da qualche tempo. A correre nella prima frazione (spesso in disaccordo) Villamontagna e la sua Asuc, poi la Circoscrizione Argentario, il Comune di Trento e ultimo frazionista il gruppo di Trento Unita nel quale milita il consigliere Piergiorgio Frachetti pure presidente dell’Asuc di Villamontagna e che fino a qualche tempo fa era contrario alla soluzione approvata adesso all’unanimità in Consiglio. Se il capogruppo Merler ha esultato intestandosi il merito del salvataggio (ancora da realizzare), il giorno dopo il vicesindaco Stanchina ha buttato lì una battuta al veleno: «Hanno voluto fare i primi a dare l’annuncio per prendersi i meriti». Ma insomma, come dicevamo, se una staffetta vince, non è solo per lo’ultimo frazionista.

La soluzione individuata. È prevista la sospensione degli usi civici sulla struttura, per almeno vent'anni, con indennizzo, e il finanziamento dei lavori da parte del Comune. Verrà anche aggiornato il progetto tecnico del 2018. Sembra che la Provincia interverrà con un finanziamento di almeno il 70% dell'opera. Sull’argomento parla il presidente della Circoscrizione Argentario Andrea Vilardi con delle puntualizzazioni.

Presidente Vilardi, si sta profilando all’orizzonte la sistemazione del rifugio Campel. Cosa ne pensa della scelta del Consiglio comunale del 21 luglio?

«Finalmente! Come Circoscrizione, ma mi lasci dire come comunità di Villamontagna e dell’Argentario tutto, abbiamo atteso anni che questa soluzione si concretizzasse. Oggi sappiamo che il Comune potrà avviare l’intervento di ristrutturazione poiché si è stati capaci di trovare un accordo tra le parti. Il tema della ristrutturazione e futura gestione del Campel ha visto per anni un confronto forte tra il Comune, di cui la Circoscrizione è un pezzetto, e l’Asuc. Quando si trova un accordo su un terreno che a volte è stato anche di scontro, i meriti sono sempre equamente distribuiti; oggi sappiamo che la gestione sarà affidata tramite gara e questa soluzione apre la strada alla ristrutturazione».

La situazione del rifugio e dell’area circostante è critica: da tempo si parla apertamente di un’area degradata della città.

«E spiace terribilmente, poiché tutti in città siamo affezionati al ricordo che avevamo del Campel. Il percorso che si apre davanti a noi va nella direzione del sistemare le cose, ma non possiamo non notare che è una strada che forse avremmo potuto imboccare prima. Nel 2013, il Comune non si limitò alle promesse, mise concretamente a bilancio 210mila euro per la ristrutturazione (aggiornati nella passata consigliatura a 260mila, ndr) e avviò la progettazione preliminare; tuttavia questa soluzione molto concreta fu bloccata. Purtroppo non esiste alcuna legge che consenta di trasferire fondi all’Asuc da parte del Comune e la sospensione dell’uso civico per 20 anni, così come è stato deciso in questi giorni, era una condizione necessaria affinché il Comune potesse intervenire. Quindi abbiamo dovuto attendere la disponibilità a sospendere da parte dell’Asuc per poter avviare il percorso di risanamento. Cose che come centrosinistra abbiamo detto anche in campagna elettorale. Va dato merito a chi ha condotto questa trattativa di essere riusciti a creare quel clima di collaborazione tra le parti che era necessario per fare dei passi avanti».

La soluzione quindi è quella prospettata in passato anche dalla Circoscrizione.

«Certamente. Il Campel è stato per anni una delle priorità della Circoscrizione e con la nuova consiliatura noi abbiamo continuato a battere su quel tasto. Spiace che in passato questa vicenda sia diventata terreno di scontro politico: se questa strada fosse stata scelta fin da subito, nel 2013, 8 dei 20 anni sarebbero già passati».

Riassunto e traduzione: Trento Unita (centrodestra) esulta, ma il merito è del centrosinistra.

Il presidente dell'Asuc e attuale consigliere comunale architetto Piergiorgio Frachetti, dopo le puntualizzazioni del presidente della Circoscrizione Argentario Andrea Vilardi, interviene sull'argomento con alcune sue precisazioni considerando che sulla vicenda i protagonisti sono molteplici e ciascuno con proprie responsabilità.

«Il percorso per progettare un'opera pubblica quasi sempre incontra opinioni diverse se non addirittura contrapposizioni. Dal semplice cittadino non direttamente coinvolto, ma che tuttavia esprime un proprio pensiero, ai tecnici che propongono soluzioni contrastanti. Dal privato che chiede agevolazioni per mantenere i propri diritti, alle amministrazioni pubbliche impegnate a finanziare un progetto, a beneficio della comunità, magari oggetto di scontro tra partiti politici che vogliono primeggiare all'interno di organismi istituzionali chiamati a decidere».

Dal 2014, punto focale per l'entrata in gioco dell'Asuc proprietario dell'edificio Campel, si sono succedute in Circoscrizione e in Comune tre consigliature con l'alternanza di sei Consigli diversi, con giunte e assessori differenti. Ora che il Consiglio Comunale ha approvato, il 21 luglio scorso, la ristrutturazione c'è da delineare l'iter burocratico e sottoscrivere il non semplice accordo-contratto tra l'Amministrazione e l'Asuc: qualche aggiornamento al progetto esistente presentato da Asuc; le condizioni economiche dettate dal Comune possibilmente con il supporto finanziario della Pat; la tempistica della cantierizzazione; il bando per la gestione non solo dell'impropriamente detto "Rifugio" (è stato declassato), ma anche della piana soprastante spesso bersagliata da vandalismi.

L'auspicio di Frachetti è di poter arrivare ad una conclusione burocratico-formale entro il bilancio dell'assestamento comunale di quest'anno con lo stanziamento della spesa e la definizione puntuale dell'indenizzo a favore dell'Asuc per la ventennale sospensione degli usi civici. «Una parte dell'indennizzo che sarà nell'ordine di qualche centinaia di migliaia di euro - precisa Frachetti - sarà utilizzata fra 20 anni dall'Asuc, quando gli sarà restituito l'edificio, per le necessarie manutenzioni, per gestire al meglio il proprio immobile e mantenerlo efficiente. Ma finché non saranno poste nella convenzione le firme necessarie - dice - resto fermo nelle intenzioni finora manifestate. Ci tengo a precisare, pertanto, che il rinvio durato anni per l'accordo ora raggiunto non è stato causato solo dalle richieste di Asuc».

Infatti, secondo Frachetti, confliggevano tra loro le diverse aspettative degli abitanti di Villamontagna, le indicazioni provenienti dal Comune e le esigenze dell'Asuc che hanno allungato i tempi per una decisione che oggi invece apre il percorso - non ancora del tutto definito - verso la realizzazione del progetto.

«Sicuramente sarebbe stato il massimo arrangiarci nella ristrutturazione del nostro immobile e comunque - conclude Frachetti - vent'anni dopo la firma della convenzione, e non un giorno di più, il Campel sarà gestito ed amministrato dall'Asuc di Villamontagna. E scusate se è poco! Non sarà il Campel tutto rattoppato che era stato previsto dal progetto e dal finanziamento passati del Comune di Trento, ma sarà il Campel pensato, voluto e progettato dall'Asuc di Villamontagna».

NDR -Riassunto e interpretazione della questione: il Campel è stato vittima di una battaglia politica fra due fazioni, che si è innestata su quella di due famiglie del paese, che è stata alimentata da due partiti politici (uno non esiste nemmeno più). Nota storica a margine: l’Asuc di Villamontagna, fedele custode el territorio, non esisteva neanche più ed è stata fatta rinascere nel 2014 proprio per la questione Campel.

Tutto a posto? Il conto degli anni e dei mesi continua a scorrere. Ma le promesse sono ora state scritte.

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