Trento / Riaperture

Ritorna la Bookique e a San Martino si pensa a una scala dal parco della Predara alla strada

In programma una serie di progetti per l'estate, tra cui quello di spostare i concerti al parco della Predara, anziché nell'attigua piazzetta

di Chiara Zomer

TRENTO. La buona notizia è che martedì 15 giugno la Bookique di San Martino riaprirà i battenti. Con una serie di progetti per l'estate, tra cui quello di spostare (come è stato fatto l'anno scorso, per altro) i concerti al parco della Predara, anziché nell'attigua piazzetta. Una notizia che sarà accolta con entusiasmo nel quartiere, dove già c'era chi si agitava, per via del rischio abbandono per il parco.

I mugugni sono iniziati ormai mesi fa.

Da quelli alle velate proteste è passato un attimo.

Il parco della Predara sembra essere diventato un problema.

Che ci sia un allarme sicurezza o che sia solo questione di percezione, poco importa. Il quartiere di San Martino pare sentirsi meno tranquillo a frequentare quel gioiellino ombreggiato, alle porte del centro cittadino.

Cos'è cambiato? Il Covid, il lockdown e la chiusura della Bookique che, costretta a chiudere a dicembre, è rimasta a serrande abbassate fino ad ora, salvo il fine settimana di fine maggio.

Mancando lei, è mancato il via vai che trasforma uno spazio vuoto in uno spazio vivo. Lo spazio vuoto è stato riempito da persone. Stranieri, per o più. Nei confronti dei quali non si conoscono provvedimenti dell'autorità giudiziaria o interventi della polizia.

Però la presidente del comitato "San Martino Buonconsiglio" Martina Margoni e il presidente della circoscrizione Claudio Geat sono stati lì qualche giorno fa in sopralluogo: «Ormai le famiglie non ci vanno più. Persino a me uno ha offerto della droga» sbotta Martina Margoni. Se qualcuno, tra coloro che frequentano il parco, sia dedito a traffici illeciti o meno, Marangoni una proposta la fa, senza cadere nella richiesta di repressione, poco utile in questi casi: «Con un ingegnere, stiamo predisponendo un progetto: quel che vorremmo è la realizzazione di una scala, che dal parco porti alla strada soprastante».

Chiaro l'obiettivo: più passaggio c'è, più finisce per sparire chi è dedito a traffici illeciti. Restano le persone che non hanno problemi a farsi vedere da tutti, di qualsiasi nazionalità siano.

E poi la scala sarebbe comoda, per chi deve spostarsi dalla collina alla città e viceversa.

Nell'attesa di capire se l'idea diventerà proposta strutturata, al parco della Predara tornerà un po' di musica e un po' di movimento a brevissimo. Alla Bookique sono impegnati nelle grandi pulizie, da domani si riparte.

Una buona notizia per tanti: s'era sparsa la voce che Serena Tomasi e Marco Rosi, i due gestori, avessero deciso di cambiare lavoro: «No, ci siamo, da martedì si riparte - spiega Serena, mentre è impegnata negli ultimi preparativi - abbiamo avuto anche noi tante sollecitazioni, e ci fa piacere».

Che semplicemente perché fanno vivere quella piazzetta, loro siano un presidio contro il degrado era già evidente. Ora lo hanno capito in tanti. Ma alla Bookique ci tengono a evidenziare che non di un allarme criminalità si può parlare: «Anche noi ci siamo accorti che c'è gente nuova, ma il parco è pubblico, ci può venire chiunque. E devo dire che nonostante i tanti mesi lontani da qui, non abbiamo trovato alcun segno di vandalismo, di sporcizia».

Non come dieci anni fa, al loro arrivo: «All'epoca raccoglievamo 40 siringhe ogni mattina, adesso non è assolutamente così. Certo, il parco per noi è importante, l'abbiamo sempre curato, senza tuttavia volerlo stravolgere. Anche quest'anno lo renderemo protagonista: sposteremo i concerti lassù, anziché nella piazzetta».

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