CAMPARTA. «Poteva essere una strage», ma prima era una festa notturna clandestina in Cava. Ed i tre ragazzi feriti stanotte in una cava di Camparta, a Gazzadina di Meano, nella ruspa precipitata nel burrone per 400 metri, poco prima dell’incidente si erano immortalati in un video «postato» su Instagram.

Una «story» condivisa con gli altri, colonna sonora trap, e anche la foto-trofeo: i tre sulla ruspa da cava che poco dopo metteranno in moto connettendo i cavi elettrici, visto che non c’erano le chiavi sul cruscotto, come accertato dai vigili del fuoco e dai carabinieri giunti sul posto con i soccorsi dei vigili del fuoco.

Per fortuna le condizioni dei tre ventenni feriti non sono gravissime: il ventenne che era alla guida della ruspa precipitata per 400 metri dal ciglio di cava è il più grave, ma ha riportato fratture multiple, la rottura delle costole ed ha un polmone perforato, se la caverà anche se è accolto in terapia intensiva per 24 ore al Santa Chiara di Trento. Gli altri due sono feriti lievemente: tutti e tre sono stati sbalzati fuori dal pesante mezzo, che poi si è schiantato sul piazzale di lavorazione più basso, non lontano dalla sponda dell’Avisio.

I ragazzi erano arrivati intorno alle 22, scavalcando la stanga chiusa con lucchetto, e si sono radunati nel grande piazzale: alcolici, forse musica, un grande falò acceso per fare festa. Erano una decina, ed i Carabinieri che indagano sui fatti stanno identificando ed ascoltando tutti: si tratta di ventenni della zona, ma alcuni giunti anche dalla Rotaliana, Mezzocorona e Mezzolombardo.

Anche questo video ora è al vaglio degli inquirenti, che debbono ricostruire l’accaduto e determinare le responsabilità, che sono pesanti: violazione di un terreno pubblico, furto (della ruspa), violazione del coprifuoco e ovviamente anche i danni. La ruspa Volvo, praticamente nuova di zecca, è da buttare via. E vale qualche centinaio di migliaia di euro.