Povo, l'appello: chiamate i pompieri solo in caso di vera emergenza

di Paolo Giacomoni

Costantemente in allerta sul territorio ed in prima linea durante la prima fase della pandemia, il corpo dei vigili del fuoco volontari di Povo ha tenuto nei giorni scorsi la propria assemblea annuale. Una riunione a distanza, con la caserma presidiata solo dallo staff dirigenziale e dalle autorità invitate, che è stata l'occasione per il bilancio dell'attività in questo "Annus horribilis" che non promette nulla di buono neppure per i prossimi mesi.
Il comandante Giovanni Stancher nel suo intervento di apertura ha ricordato proprio l'attività della sua affiatata squadra durante il lockdown primaverile: «La lunga chiusura della città durante la primavera ha ridotto di poco l'attività del Corpo, lungamente impegnato sul territorio oltre che per l'ordinaria amministrazione anche per gli impegni legati proprio al Covid-19». Difficile infatti scordare le inquietanti "ronde" degli automezzi dei vigili del fuoco che dagli altoparlanti invitavano i cittadini a rimanere in casa. Tanto meno è mancato l'impegno quotidiano dei giovani pompieri volontari nella distribuzione in ogni casa delle mascherine.
«Grande orgoglio e gratitudine per tutta la squadra - ha sottolineato Stancher - ma senza scordare due problemi che ancora non hanno trovato risposta soddisfacente. Innanzitutto l'esigenza di filtrare meglio le richieste di intervento dei cittadini, per evitare che i vigili del fuoco siano mobilitati per inezie che nulla hanno a che fare con il nostro scopo primario». Il riferimento è alle decine di richieste non di emergenza (apertura porte e tanti piccoli lavori dello stesso tipo), che avrebbero richiesto l'intervento degli artigiani piuttosto che dei pompieri. Un concetto ribadito anche dal vicecomandante Giuseppe Stancher che ha ricordato come «chi chiama i pompieri per interventi non di emergenza causa un doppio danno: al singolo pompiere volontario che deve abbandonare il proprio lavoro e la retribuzione sacrificando anche le proprie ferie e alla comunità in quanto distrae energie potenzialmente necessarie in caso di un'emergenza reale».

Il comandante ha sottolineato anche la necessità di un maggior coordinamento fra i diversi Corpi cittadini, al fine di accrescere l'efficienza delle singole realtà e nel contempo continuare il coordinamento con i vigili del fuoco permanenti. «C'è anche bisogno del sostegno delle comunità - ha continuato Giovanni Stancher - soprattutto per quanto riguarda il reclutamento di forze giovani che vadano a rimpiazzare i quadri che, per questione d'età, escono dai ranghi effettivi. E comunque - assicura - noi ci siamo, contenti di esserci, e sempre pronti a fare il nostro dovere per la sicurezza del sobborgo».
L'assessore comunale Roberto Stanchina, ringraziando i vigili del fuoco volontari della loro presenza, ha portato il saluto e la riconoscenza del sindaco Franco Ianeselli a nome dell'intera città, assicurando «la continuità del sostegno comunale a queste realtà insostituibili che rappresentano un ottimo investimento per l'intera collettività». Il vice ispettore centrale dei vigili del fuoco Giordano Parisi da parte sua ha sottolineato il valore di questa realtà riconoscendo la necessità di un sempre migliore coordinamento tra comandanti e corpi. «In queste emergenze via via sempre più forti anche a causa del cambiamenti climatici - ha ricordato - l'unione fa la forza, il coordinamento ancora di più».

Il riconfermato presidente del consiglio circoscrizionale di Povo, Sergio Casetti, ha concluso gli interventi esterni ringraziando i volontari ricordando che «l'intera collettività vi vede come un fattore di sicurezza insostituibile, piace vedervi anche partecipi come servizio d'ordine delle manifestazioni e ai riti di paese che fanno comunità. Inoltre - dice Casetti - se qualche volta siete chiamati per motivi non del tutto gravi è anche perché in ogni guaio che genera ansia e preoccupazione, la mente della nostra gente va prima di tutto lì, ai pompieri, perché c'è nella testa di tutti che da voi si trova sempre un aiuto, che vi farete in quattro, che ci si può fidare. Per tutto questo - ha concluso - sono contento di portare le riconoscenza di tutta la popolazione». Infine la "vigilessa" Mirella Ponte ha dato lettura del bilancio finanziario poi approvato all'unanimità dai presenti e dal resto del corpo connesso in remoto. Impressiona che tanto lavoro sia stato svolto con poco più di ventimila euro euro del bilancio annuale: entrate da Comune e Cassa Provinciale Anti Incendi, uscite per aggiornamenti tecnici, manutenzione mezzi e materiali (per lo più «fatta in casa»), e poi luce, riscaldamento, bollette dell'acqua e, soprattutto, l'aggravio dei presidi anti Covid, voce di spesa nuova e pesante. Sicuramente poche entrate rispetto al lavoro fatto. Un piccolo aiuto potrà esserci nei prossimi mesi quando la comunità potrà sostenere i suoi vigili del fuoco acquistando il loro tradizionale calendario annuale.

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