Solteri, l'area ex Atesina una discarica a cielo aperto

Una situazione che, negli ultimi mesi, è diventata insostenibile. L'area exAtesina, nel quartiere dei Solteri a Trento nord, da anni fa parlare di sè per quanto riguarda lo stato di abbandono. Una zona dismessa, inutilizzata, che tuttavia fino a questo momento non aveva arrecato particolare disturbo ai residenti attorno ad essa.
Qualcosa però è cambiato in tempi recenti. Ultima, in ordine cronologico, la testimonianza video realizzata proprio da un residente: nel filmato si vede un uomo (ben identificabile come per altro il modello e la targa della sua auto) che, in tutta tranquillità, svuota il contenuto di un sacchetto di plastica dietro alle macchine parcheggiate nell'area. Un atto reso ancor più grave dal fatto che l'individuo, sentendosi libero di fare un po' ciò che voleva, non si è nemmeno preoccupato di aspettare la sera o la notte, liberandosi dei rifiuti in pieno giorno e sotto gli occhi di tutti.

Bastano pochi passi nei dintorni dell'ampia struttura per rendersi conto che la situazione non è delle migliori: spazzatura di ogni genere, dalle lattine agli indumenti, dai sacchi di plastica alle bottiglie, senza dimenticare i tantissimi pullman destinati allo smaltimento ma che, fino a quel momento, dovranno attendere parcheggiati nell'area. E poi, proseguono i residenti, la totale noncuranza della zona pubblica, dato che molti fanno i propri bisogni in bella vista, oppure utilizzano lo spazio come discarica a cielo aperto. Il cancello che dovrebbe delimitare l'area è praticamente sempre aperto: qualcuno in realtà ha provato più volte a mettere un catenaccio o un lucchetto, ma la catena è stata regolarmente spezzata nel giro di qualche giorno. Ed il problema, aggiunge qualcuno, non è semplicemente «giornaliero»: la totale assenza di luci durante la notte permette infatti un notevole traffico di persone che, per trovare riparo dal freddo, si rifugiano negli automezzi parcheggiati oppure all'interno della grande struttura, con annessa rottura di vetri o danni alla palazzina.

Inutile (o quasi) anche la recinzione che costeggia l'area, dato che il lato ovest è stato divelto abbastanza da lasciare un ampio spazio dal quale entrare. La situazione «stabile» degli ultimi cinque anni è dunque degenerata all'improvviso. Colpa, proseguono i residenti, anche del fatto che le chiavi del cancello di ingresso sono state concesse a troppe persone, ed ora quasi nessuno si prende più l'onere di provvedere alla chiusura. Quali soluzioni ci sono, quindi? In primis, trattandosi di un'area di proprietà provinciale, occorrerebbe il «passaggio» alla competenza comunale che, recentemente, ha stanziato due milioni di euro (i primi) per intervenire con la riqualificazione. Successivamente, qualche bozza di progetto era stata già sondata, perciò si dovrebbe passare ad una reale attuazione di questi piani.
«Ho seguito personalmente la gestione di questa situazione, ma negli ultimi anni non abbiamo mai visto nulla di simile - ha spiegato con un certo rammarico Claudio Geat, fino a pochi giorni fa presidente della Circoscrizione Centro storico-Piedicastello - Sarà uno dei punti prioritari anche nel prossimo Consiglio. Tutte le forze politiche, di qualsiasi schieramento, hanno manifestato la voglia di intervenire e dunque ci aspettiamo concretezza. Certo, occorre sbloccare la permuta tra Provincia e Comune, ma stiamo parlando di un'area di 18mila metri quadrati che ha urgente bisogno di una riqualificazione. In uno schema di utilizzo dell'area, avevamo previsto una parte di parco e una piazza coperta di circa cinquemila metri quadrati, più altre zone da destinare alle associazioni».

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