Pista «tagliata» dai lampioni È polemica in Bondone

di Leonardo Pontalti

Dopo la partenza della stagione, lo scorso 6 dicembre, in Bondone alcune delle novità di questo inverno non sono di certo passate inosservate: su tutte, il nuovo impianto per l’illuminazione delle piste ed il tapis roulant: i palloni che fino alla scorsa stagione permettevano di sciare - il martedì ed il giovedì - anche dalle 20 alle 22.30, sono stati sostituiti da una serie di pali, che scendono lungo le piste Lavaman, Diagonale Montesel e Cordela.

Il problema è che lungo parte dei tracciati, i piloni sono praticamente in mezzo alle piste. È il caso della pista Lavaman, con l’impianto di illuminazione che ora la separa in maniera definitiva dalla sua “variante gare”, la parte di tracciato che fino allo scorso anno veniva chiusa - con la posa temporanea di reti - in occasione di competizioni per permetterne lo svolgimento senza precluderne il transito al resto dell’utenza.

«Comprendo le perplessità, i nuovi impianti sono senza dubbio impattanti - replica il presidente di Trento Funivie Fulvio Rigotti - ma credo si tratti solo di abituarsi alla novità. Per quel che riguarda la Lavaman, le piste di fatto erano già in passato due. Non ci sono problemi di sicurezza: tutti i sostegni dei fari a led sono dotati di rivestimenti ed abbiamo cercato di ricalcare il più possibile il tracciato lungo il quale si trovano le lance dell’innevamento programmato, in cui anche in passato non si transitava, insomma. Anche perché per garantire un servizio adeguato non c’erano alternative: l’unica sarebbe stata quella di porre il doppio dei fari, ai due lati dei tracciati. Sinceramente poco sostenibile e molto più impattante, sia dal punto di vista estetico che dei consumi».

All’obiezione più naturale, sollevata tra gli altri anche dal consigliere circoscrizionale del Bondone Diego Tomasi (M5S) - se cioé non potevano bastare i palloni luminosi usati in passato - Rigotti risponde senza esitazioni: «Eravamo partiti ormai otto anni fa proponendo lo sci notturno certi che dopo il primo anno l’effetto novità sarebbe svanito. Invece anno dopo anno l’iniziativa è stata sempre più apprezzata. Nella scorsa stagione abbiamo contato più di 2.500 passaggi per ogni serata d’apertura. Ci sembrava giusto continuare a puntare su questa specifica offerta, potenziando le dotazioni».

Novità assoluta, invece, è il tapis roulant posato nella parte alta della Cordela, per agevolare la pratica dei principianti. Ma dal via della stagione ha funzionato poco, come ha potuto constatare sempre Tomasi: troppo scivoloso il nastro trasportatore. È già stato sostituito, ma i problemi pare siano legati alla pendenza. «In verità, più che altro - spiega Rigotti - l’impianto soffre particolarmente le condizioni meteo non ottimali. Con neve o nevischio penso sia inevitabile che le condizioni di aderenza non possano essere particolarmente apprezzabili».

Infine, il nodo parcheggi, da sempre un problema per il Bondone. La cui utenza deve ormai da due anni fare a meno anche dell’ampio piazzale di Baita Montesel e di altre aree private vicino alle piste: «I privati non le hanno più messe a disposizione per questioni legate non certo ai rapporti con la nostra società. Il problema dei parcheggi non è nuovo del resto, ma dobbiamo aspettare di capire se si vorrà puntare davvero sul collegamento funiviario con la città prima di riparlarne. Arrivasse quella, va da sé che basterebbero i parcheggi già esistenti con il grosso dell’utenza al di fuori della clientela alberghiera che salirebbe in funivia».

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