Facchinelli si dimette dal cda dell'Apt Polemica su Trento Fiere e mercatini

Claudio Facchinelli si è dimesso da consigliere di amministrazione dell'Azienda di promozione turistica di Trento.

Lo ha comunicato con una lettera inviata nei giorni scorsi al presidente Franco Bertagnolli.

L'addio dell'«uomo dei mercatini», che per 14 anni è stato al vertice di Trento Fiere portando l'evento natalizio alla fama e al successo e contribuendo al riassetto della società di via Briamasco, arriva proprio alla vigilia di importanti decisioni in capo al consiglio Apt che domani si riunisce per discutere la proposta del Comune di accollarsi l'organizzazione degli eventi fieristici ed espositivi. Ed è proprio l'atteggiamento di Palazzo Thun ad averlo spinto a queste inaspettate dimissioni.
Cosa è successo Facchinelli? Come mai ha deciso di lasciare?
Perché considero concluso il mio rapporto. Il pressing esercitato nei confronti di Apt negli ultimi mesi, fatto di ingerenze e assurde enunciazioni mediatiche ha creato un clima torbido in cui non voglio più stare.
Con chi ce l'ha? Col Comune?
Il 14 giugno il sindaco Andreatta, l'assessore Stanchina e la dirigente sono venuti in cda chiedendo che ci si esprima sulla richiesta di farsi carico dell'attività storicamente svolta da Trento Fiere e mercoledì il cda affronterà la questione. Io francamente penso che l'incompetenza sia seconda solo all'arroganza e che ci sia scarso rispetto per il denaro pubblico e questo rafforza la mia decisione. Per un anno non si è fatto che parlare del nulla, sono stati creati tavoli inutili senza mai arrivare a pensare quali sono le vere esigenze dei soggetti coinvolti.
Insomma, non è d'accordo con l'idea di passare l'attività di Trento Fiere all'Apt?
È evidente a tutti che il mercatino ha una valenza turistica enorme, cosa che non può essere detta per le fiere e le altre manifestazioni che hanno una ricaduta in termini di pernottamenti pari a zero. Quindi personalmente ritengo doveroso che Apt spenda risorse ma anche e soprattutto energie per mantenere il mercatino perché così farà veramente l'interesse delle categorie economiche, in primis degli albergatori, mentre le fiere sono tutt'altra cosa, sia per organizzazione che per ricadute. Il problema vero è che il Comune non vuole rimanere col cerino acceso in mano e accelera su questo schema senza cercare invece una soluzione che sia coerente finanziariamente e utile per la città.
Forse è una scelta legata alle soluzioni logistiche individuate, cioè la realizzazione di una nuova sede espositiva e non solo all'Italcementi, non pensa?
È tutto da dimostrare che la collocazione e i tempi di attuazione del nuovo polo e della passerella sull'Adige siano tali da mantenere in vita quello che oggi c'è. E le soluzioni provvisorie ipotizzate non sono all'altezza di quanto richiesto.
Ma quale dovrebbe essere allora la soluzione? Si era parlato di attribuire questi incarichi al Consorzio Trento Iniziative, può essere quella?
Mi pare una scelta piuttosto limitata e rischiosa. Secondo me bisognerebbe ricostituire un soggetto ad hoc, senza mischiare ciò che ha ricadute turistiche con il resto, oppure costituire una sezione autonoma dell'Apt che si occupi di attività espositiva.
E perché Facchinelli ha scelto di dimettersi invece che combattere questa battaglia dall'interno?
È stato detto chiaramente che non ci sono altre soluzioni e ritengo perciò che la strada sia segnata, perciò me ne vado perché non mi va di sentirmi dire in un futuro prossimo o anche remoto che ho partecipato a una delle decisioni che hanno lasciato l'Apt con il cerino in mano procurando danni agli operatori ma anche all'Apt stessa. Perché è proprio così che andrà a finire.

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