Una donna salvata dall'overdose in via Roma

Deve la vita all'accortezza del personale della biblioteca comunale di via Roma la donna che nella tarda mattinata di ieri è rimasta vittima di un'overdose all'interno di bagni della struttura del centro città.

La tossicodipendente poco dopo le 12.45 si è introdotta all'interno della biblioteca, dirigendosi dopo pochi minuti nel corridoio che porta all'emeroteca, la zona nella quale per l'utenza è possibile sfogliare giornali e riviste. È proprio lungo quel corridoio che si trovano i servizi igienici.
Ha tentato più volte di farsi aprire la porta dal personale, ma gli addetti - che da un paio d'anni hanno la possibilità di controllare gli accessi all'antibagno tramite un videocitofono - notando il lo stato confusionale nella quale la donna versava, le hanno negato l'apertura della porta.

A quel punto però la tossicodipendente non ha rinunciato, attendendo che una delle persone che si trovavano all'interno della toilette uscisse ed approfittando così del varco lasciato libero dalla porta che si richiudeva alle sue spalle per intrufolarsi nei bagni.

Una dFortunatamente la scena non è sfuggita al personale, che ha avuto modo così di chiamare immediatamente i sanitari e le forze dell'ordine: in pochi istanti personale medico, agenti di polizia e militari dell'Arma hanno potuto così riuscire a raggiungere la donna, che nel frattempo aveva assunto lo stupefacente, versando in gravi condizioni.

Grazie alla tempestività dell'intervento i medici hanno potuto soccorrere in tempo la donna, salvandole la vita e trasferendola all'ospedale Santa Chiara di Trento dove ha potuto essere sottoposta ai necessari accertamenti.

«Se tutto questo fosse avvenuto meno di un paio d'anni fa - spiega il dirigente del Servizio biblioteca e archivio storico Giorgio Antoniacomi - forse ci saremmo trovati di fronte ad una disgrazia.

La dotazione del videocitofono per controllare gli accessi all'antibagno e dunque ai servizi è stata voluta certamente per evidenti motivi di sicurezza e decoro, ma si rivela preziosa anche per tutelare l'incolumità di soggetti deboli come in questo caso».
Indagini sono ora in corso da parte delle forze dell'ordine per capire chi abbia fornito lo stupefacente alla donna e se vi sia in questi giorni il rischio che in città circoli una partita di droga «tagliata male».

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