Vigiliane, anche Ciusi e Gobj contro il «nuovo corso»

di Franco Gottardi

Traballano le Feste Vigiliane. Non solo gli equipaggi delle zattere del Palio dell’Oca sono sul piede di guerra ma anche la Confraternita dei Ciusi e dei Gobj minaccia il boicottaggio.

Il direttivo del circolo che raggruppa e organizza i figuranti che tradizionalmente danno vita alla Mascherada conclusiva delle feste del patrono, ha pronunciato un corale «no» alla richiesta dell’organizzazione di anticipare la loro disfida da lunedì 26 giugno a venerdì 23 giugno.

Il Centro Santa Chiara, che da quest’anno ha rilevato dall’associazione Servizi organizzativi e immagine Città di Trento di Guido Malossini il compito di organizzare le feste, ha motivato la richiesta di spostamento della data con le risultanze di un approfondimento storico. Ma Ciusi e Gobj non ci stanno.

«Noi siamo tradizionalmente quelli che fanno l’evento di chiusura e non vedo perché si dovrebbe cambiare. Il nostro è un gioco stupido eppure i 3.860 posti delle tribune sono sempre pieni e ci sono altre 500 persone fuori che vorrebbero assistere» sottolinea Marco Lazzeri, da pochi giorni presidente della Confraternita.

Ma non è solo una questione di orgoglio, c’è anche un problema organizzativo: «Il giorno di San Vigilio - ricorda Lazzeri - è un giorno di festa e non ci sono problemi di lavoro, anticipare al venerdì vorrebbe dire per molti doversi prendere una giornata di ferie perché l’impegno non è limitato alla mascherata serale ma bisogna preparare la piazza e sistemare le scenografie. Non è affatto scontato che si riesca a mobilitare tutti». Tra le due squadre sfidanti, gli arbitri, i figuranti e le «strozzere», le donne con le ramazze poste a difesa della polenta, sono circa 130 i volontari coinvolti nella manifestazione. «Ci annunciano le novità a meno di tre mesi dall’evento - prosegue il presidente - in netto ritardo rispetto agli altri anni, quando a quest’ora si era già fatta la conferenza stampa di presentazione delle Feste. Non è questa la maniera».[[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"1569601","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","style":"float: right;","width":"180"}}]]

E non è tutto. I membri della Confraternita sono poco convinti anche su altre innovazioni preannunciate dagli organizzatori, che hanno ad esempio proposto di inserire durante le pause della disfida un gruppo di musicanti con oboi e viole. «Sono perplesso, non mi pare la musica adatta. Noi comunque abbiamo preteso che i commentatori siano i soliti, Mattia Eccheli e Gabriele Biancardi, che sono una garanzia».

Insomma, il passaggio di consegne tra il gruppo di Guido Malossini e il Centro culturale Santa Chiara si sta rivelando più difficile del previsto. L’approccio voluto dal direttore, Francesco Nardelli, è meno nazionalpopolare e più attento agli aspetti culturali e storici. E il budget è ridotto rispetto al passato. La prima conseguenza è l’accorciamento delle feste, che quest’anno dureranno solo cinque giorni, dal 22 al 26 giugno. Eliminato il primo fine settimana lungo, che tradizionalmente culminava alla domenica con la zatterata sull’Adige. Questa, se si farà, verrà spostata a domenica 25.

Novità anche per quanto riguarda il Tribunale di penitenza e la tonca, altri eventi clou. Negli ultimi cinque anni testi e interpretazione erano affidati a SuperMario Cagol, che quest’anno non ci sarà.

«Sono stato contattato a fine febbraio ma dopo qualche incontro ho preferito declinare l’invito» conferma il comico, che confessa di non aver sentito il giusto feeling per impegnarsi. «Io con il gruppo di Malossini mi sentivo a casa, con uno spirito popolare, un po’ alla buona, lavoravo bene. Quest’anno mi pare che si stia cercando di trasformare gli eventi su un piano culturale più elevato che francamente non sento mio. Mi sono sentito fuori posto e ho preferito lasciar perdere» spiega.

Senza polemiche ma con un consiglio: «Forse i nuovi organizzatori avrebbero fatto meglio il primo anno ad avere un approccio più morbido e cercare la collaborazione di chi ha fatto la storia delle Vigiliane».

A proposito di polemiche, non ci saranno quest’anno quelle di chi ha sempre criticato l’installazione del ristorante in piazza D’Arogno, all’ombra della cattedrale. Il ristorante infatti non si farà, sostituito a quanto si dice da un laboratorio di scultura.


 

CAOS PALIO: «O TUTTI O NESSUNO»

Tutto, assicurano dal Comune, si risolverà. Ma ad oggi, in attesa di un secondo incontro chiarificatore in programma la prossima settimana, l’edizione numero 34 del Palio dell’Oca è a rischio. La riunione di mercoledì sera è stata incandescente: il nuovo organizzatore delle Feste Vigiliane, ovvero il Centro servizi Santa Chiara, ha portato la propria proposta, ovvero una riduzione degli equipaggi in gara, passando da 60 a 38. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno per i capi zattera presenti all’incontro, che hanno immediatamente alzato le barricate.

«Non se ne parla nemmeno: o tutti o nessuno» hanno detto in coro, a prescindere dal fatto che il loro equipaggio facesse parte degli esclusi o dei confermati. «La decisione unilaterale e senza alcun preavviso - spiega Roberto Franceschini, capo zattera dell’equipaggio di San Donà - ha subito surriscaldato gli animi e c’è stata un’immediata levata di scudi, o per meglio dire di remi. Ci sono state due ore di confronto ma le ragioni che ci hanno fornito non ci convincono, quindi tra una settimana ci siederemo al tavolo uniti con un’unica proposta: o scenderanno in acqua tutti i 58 equipaggi che hanno fatto la pre iscrizione lo scorso novembre o boicotteremo, a malincuore, il Palio».
Insomma, una situazione tutt’altro che semplice.

«Stiamo lavorando per trovare una soluzione condivisa - assicura Lorenzo Andreatta, capo di gabinetto del sindaco e presente all’incontro insieme al direttore del centro servizi Francesco Nardelli -. Il Santa Chiara farà delle verifiche tecniche e non ha alcuna intenzione di limitare un evento storico. Ci sta mettendo tutta la buona volontà e il Palio si farà».
Tra una settimana si saprà chi vincerà il braccio di ferro, in ogni caso non è un grande inizio per il Centro servizi culturali Santa Chiara che, stando alle lamentele, è partito piuttosto in ritardo: le prime riunioni per la zatterata, nella gestione Guido Malossini, si svolgevano infatti a metà gennaio e ad aprile tutto era sostanzialmente pronto.
Ma le tempistiche non sono certo il problema principale: «Ci hanno detto di voler eliminare 20 equipaggi - prosegue Franceschini - prima per “per favorire processi di aggregazione identitaria” e per questioni storiche. Poi hanno parlato di sicurezza, ma abbiamo fatto l’anno scorso i corsi».

Tra gli esclusi, con minimo 9 membri per equipaggio si parla di almeno 200 persone, ci sono anche i campioni in carica, ovvero Cortesano, e la squadra del cuore del sindaco Andreatta, che non ha mai nascosto il proprio tifo per Valsorda. Le altre sono Roncafort, Oltrefersina, Centochiavi, Canova, Melta, Spini, Ghiaie, Gardolo di Mezzo, San Donà, Tavernaro, Bolleri, Zell, Gazzadina, San Lazzaro, Mesiano, Gabbiolo, Monte Bondone e Vigolo Baselga. Tra una settimana si saprà se questi equipaggi, regolarmente iscritti, potranno partecipare o meno alla gara 2017.

Salva

comments powered by Disqus