Roncafort, rifiuti sparsi La protesta dei residenti

di Giacomo Poletti

Gli otto nuovi «sceriffi dei rifiuti» destinati a migliorare il controllo della città sui conferimenti potrebbero trovare pan per i loro denti a Roncafort. La frazione pare essere infatti uno dei luoghi maggiormente alle prese con i «furbetti della monnezza», che, forse per ignoranza o per semplice sprezzo delle regole, scaricano i rifiuti in bella vista lungo via Caneppele.

Fatti che si ripetono ormai da quasi un anno: sacchi azzurri (quelli per gli imballaggi leggeri) riempiti di ogni cosa, dai tubi del gas alle plastiche non differenziabili, e poggiati davanti al bar ed all’edicola presenti in quello slargo.

Attività che naturalmente ne risentono in negativo, un biglietto da visita non solo antiestetico ma pericoloso dal punto di vista sanitario, visto pure l’asilo di fronte. Sabato, con un improvvisato quanto goliardico sit-in, il vicepresidente della circoscrizione Pacifico Mottes ha denunciato il caos senza mezzi termini, appiccicando sui rifiuti dei cartelli con raffigurato un maiale.

Un poco velato - e forse non molto elegante -  complimento rivolto agli autori del gesto. «Insomma, così non si può continuare» sbotta l’istrionico rappresentante della Lega nel sobborgo. Dal bancone del bar Lupo trapelano altri particolari, in un clima ormai di esasperazione: «Troviamo di continuo nel nostro contenitore per il vetro i loro (il riferimento è ad alcune famiglie della zona, ndr) sacchi pieni. L’altro giorno gli operai di Dolomiti Ambiente ci hanno chiesto di togliere una borsetta buttata da qualcuno nel nostro cassonetto. Loro non potevano farlo ed è ovvio e giusto sia così, a rigor di norme anzi avremmo pure dovuto sorbirci una multa. Il tutto per colpa di incivili che scaricano nel nostro bidone. Ora dovremo chiedere di poterlo forare, per metterci una chiusura a chiave».

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Atti odiosi che sconfinano nell’arroganza, dato che le famiglie sotto accusa erano state multate già qualche tempo fa e ieri, sui sacchi a terra, era stato applicato da Dolomiti Ambiente l’avviso di «rifiuto non conforme». Qualche settimana fa nello stesso punto un enorme cumulo di indifferenziato era stato rimosso ancora una volta dalla azienda deputata alla raccolta.

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