Al lavoro per una Trento più a misura di ciclisti

L'obiettivo, entro il 2025, di arrivare a un 25% di spostamenti in bici

di Nicola Maschio

In dieci anni, in città, i chilometri di piste ciclabili sono raddoppiati. I dati del 2015 a Trento parlano di 58,7 chilometri di piste, dei quali 27,5 provinciali ed i restanti 31,2 comunali, con il 42% di queste separate dai percorsi pedonali ed il 58% invece miste. In più, nel 2010 la percentuale di coloro i quali utilizzavano la bicicletta per spostarsi era del 7,5%, mentre per il 2017 è praticamente certo l'incremento di più di quattro punti percentuali, per un totale dunque del 12%. L'obiettivo della mozione «Trento amica delle biciclette» e del Gruppo di Lavoro «Trentinoinbici 2016» è quello di puntare ad un'ulteriore miglioramento, al 15% di spostamenti in bici entro il 2020 ed il 20% entro il 2025.

All'interno del contesto internazionale che vede svolgersi in questi giorni la «Settimana Europea della mobilità sostenibile», «Trentinoinbici 2016» presenta una proposta organica per migliorare la mobilità ciclistica all'interno della città di Trento, intesa quest'ultima tanto nel centro quanto nelle periferie. Il Gruppo, che ha dimostrato una forte sinergia e voglia di collaborare, deve il suo successo anche alla sua composizione, variegata e completa in ogni aspetto. Vi sono infatti rappresentanti di associazioni che promuovono la mobilità sostenibile quali Federazione Italiana Amici della Bicicletta sezione Trentino, il Comitato di Campotrentino, Trentino Arcobaleno, ed in più la partecipazione di cittadini ciclisti e rappresentanti del Consiglio Comunale e Consigli Circoscrizionali.

«Un maggior numero di bici porterebbe ad una significativa diminuzione dell'inquinamento e del traffico, oltre a contribuire alla riqualificazione della città ed alla salute di chi le utilizza - commenta il consigliere comunale e Presidente della commissione delle politiche sociali, famigliari, abitative per i giovani, decentramento e pari opportunità Michele Brugnara. -Soprattutto vogliamo porre l'attenzione sui giovani e sulle loro famiglie, andando ad interessarci delle tratte casa-scuola e casa-lavoro, potenziandone lo sviluppo». Altre modifiche previste per il 2020 sono la realizzazione di tre parcheggi coperti e sicuri con almeno 500 stalli complessivi, in modo da favorire la mobilità garantendo in primis la sicurezza del parcheggio.

Lo scopo dunque è prima di tutto quello di creare un «Biciplan per la città», dunque un piano strategico orientato per l'appunto alla mobilità ciclistica, e successivamente promuovere la cultura della bicicletta, intesa come mezzo di trasporto quotidiano adatto a tutti, migliorare la qualità della vita ed ultimo, ma non meno importante, contribuire alla crescita economica locale attraverso lo sviluppo dei settori legati alla ciclabilità, ma consentendo anche agli altri negozi di sfruttare il maggior utilizzo delle biciclette per trarne un vantaggio.

«Il salto culturale che porterebbe ad un vero miglioramento passa inevitabilmente dalla formazione di un "Ufficio Biciclette" - afferma Manuela Demattè della FIAB. - Esso informerebbe sui servizi, sui punti di utilizzo delle biciclette, insomma consentirebbe di tenere sotto controllo l'attività. A Ferrara, la città delle biciclette per eccellenza, circa 20 anni fa questo ufficio è stato istituito e funziona benissimo» Anche Roberta Villa (Trentino Arcobaleno) e Pierluigi Micheletto (Comitato di Campotrentino) si dicono soddisfatti. La creazione di una rete che coinvolga le periferie, che le metta in contatto, come la pista ciclabile in costruzione in via Fratelli Fontana e quella già in programma per via Maccani, da vita ad un "percorso culturale" che porta da una logica auto-centrata ad una che definiscono come multimodale.

Parte fondamentale nel progetto pro-biciclette infine, vedrebbe l'introduzione obbligatoria nei nuovi progetti edili di una zona "spogliatoio", una stanza che dia la possibilità a coloro i quali vanno a lavorare in bici di potersi cambiare.

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