Caccia ai furbi dei cestini E fioccano le multe

di Marica Viganò

Sacchetti di plastica colmi di rifiuti domestici, gettati nei cestini che si trovano lungo le vie: tecnicamente non si può parlare di un abbandono di immondizia, ma si tratta comunque di un conferimento errato, da sanzionare.

Il nuovo fronte della lotta ai rifiuti si sposta in strada, sui marciapiedi e alle fermate degli autobus, dove non è raro trovare i cestini strabordanti di immondizia «di casa». Dal contenuto dei sacchetti parte la «caccia» ai responsabili. In un mese sono state una quindicina le sanzioni; il servizio di verifica e di prevenzione, a cura degli agenti del Noa (il nucleo operativo ambientale della polizia locale di Trento), è appena iniziato e ha già portato risultati. In febbraio sono state tre le violazioni contestate per il deposito di rifiuti domestici nei cestini stradali; con gli otto controlli mirati organizzati nel mese di marzo il numero delle sanzioni è salito a 15.

È una tendenza in crescita, in città, quella di liberarsi dell’«indifferenziato» gettandolo non nei bidoni del porta a porta (gli svuotamenti comportano un costo), ma nei cestini sulla pubblica via: Dolomiti Ambiente ha dovuto incrementare i passaggi per la pulizia, con un aumento dei costi per la collettività.

Scattato l’allarme, la polizia locale ha predisposto i controlli. Ieri mattina agenti in borghese del Noa e personale di Dolomiti Ambiente hanno passato al setaccio via Degasperi.

Il confine fra ciò che si può buttare nei contenitori lungo le vie e ciò che bisogna mettere nell’indifferenziato di casa non è così labile come potrebbe sembrare: i cestini in strada servono per le carte, le bottigliette di plastica, i sacchetti per raccogliere i «bisogni» dei cani, insomma per tutto che si utilizza fuori casa. I sacchetti di plastica colmi di rifiuti è chiaro che arrivano da abitazioni private.

Per chi sgarra, multe da 54 a 324 euro.

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