Piedicastello, centro Bruno e residenti puliscono il quartiere

di Giuseppe Fin

Un giornata assieme per ripulire e rigenerare una parte del quartiere di Piedicastello. L'iniziativa è stata promossa dal Laboratorio sociale «Officina Piedicastello». A partire delle 9.30 di ieri, a scendere in strada sono stati i giovani del Centro sociale Bruno assieme a diversi residenti del quartiere e i rappresentanti di alcune associazioni presenti sul posto.

A essere pulita è stata l'area che si trova accanto all'ex Italcementi, a poca distanza dalla nuova sede del Centro sociale in Lungadige San Nicolò, dove in passato erano presenti alcuni orti coltivati dagli anziani della zona.

«Questa iniziativa - ha spiegato Stefano del centro sociale Bruno - è stata lanciata dal laboratorio per avviare un percorso di rigenerazione e di riqualificazione degli spazi abbandonati che ci sono in giro. Non si sta portando avanti la semplice pulizia di uno spazio ma si sono voluti coinvolgere anche gli stessi residenti del quartiere per arrivare un po' alla volta ad una riqualificazione dell'area in maniera partecipata. Quest'area che stiamo pulendo potrebbe diventare un bellissimo campo da pallacanestro».

Ecco allora che armati di badile, rastrello e carriola, sono stati molti i giovani che hanno lavorato ieri assieme anche ai residenti di Piedicastello che non hanno fatto mancare il proprio contributo.

A essere presenti anche alcuni rappresentanti delle associazioni che hanno sede nel quartiere, come l'associazione Famiglie tossicodipendenti che ha sede in via Verruca a Piedicastello. Il laboratorio sociale «Officina Piedicastello» è nato circa un anno fa dall'incontro delle esigenze di alcuni studenti universitari e dei giovani del Centro sociale Bruno. Un laboratorio che già in passato ha lanciato la propria proposta di utilizzo temporaneo degli spazi abbandonati dell'ex Italcementi con l'organizzazione di un mercato ortofrutticolo.

«Siamo molto contenti - ha spiegato Chiara Rizzi del laboratorio Officina Piedicastello - della partecipazione dei residenti a questa iniziativa. Da qui deve partire il riscatto e la rinascita di un quartiere attraverso un percorso che porti ad una progettualità condivisa tra i tanti attori protagonisti dell'area». L'idea quindi di una «riappropriazione» di uno spazio da parte dei cittadini. «Serve rigenerare quest'area - ha affermato Rizzi - attraverso un processo diverso rispetto a quello fatto oggi. Attraverso la condivisione e il confronto nascono le proposte e le idee».

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