Quarto furto al centro sportivo Rubano 3 euro, danni per 10mila

di Flavia Pedrini

Nemmeno il cancello automatico con una fitta grata è bastato a proteggere il centro sportivo di Cognola dall'ennesima effrazione. La quarta in quattro mesi. Questa volta il ladro è penetrato nella struttura di via Ponte Alto forzando la porta della cantina. Dentro, come successo in precedenza, ha scassinato le macchinette del caffè e delle bevande. Il bottino? Tre miserissimi euro. Decisamente più pesante, invece, il bilancio dei danni provocati: quattro porte da cambiare e un conto che si aggira sui 10 mila euro.

Palpabile l'amarezza del direttore della struttura, Bruno Pedrotti, che allarga le braccia: «Non sappiamo più cosa fare. E non abbiamo più nemmeno i distributori automatici: la ditta, di fronte all'ennesimo furto, li ha portati via».

Il blitz è scattato la notte del 12 dicembre. Sciarpa sul volto, cappuccio della giacca a coprire la testa e zaino sulle spalle il ladro è entrato in azione. Dopo avere forzato la pesante porta della cantina è entrato nei locali, dirigendosi subito alla macchinetta del caffè. Sono le 2.54 quando le telecamere lo riprendono mentre cerca di forzare i due distributori automatici.
«Erano stati appena svuotati e ha trovato solo tre euro». La caccia è proseguita nelle altre stanze della struttura, ma il ladro non ha portato via altro. «La sensazione è che conoscesse bene il posto, si muoveva con molta sicurezza», osserva Pedrotti.

Oltre alla porta della cantina, come detto, il malvivente ha forzato altre tre porte: quella dell'uscita di sicurezza della palestra, quella di accesso alla sala servizi e, infine, la porta dell'ufficio. Che tradotto in cifre significa 10mila euro di danni di riparazioni. E qui c'è pure la beffa. «Siamo coperti per i danneggiamenti, ma questo è un furto e l'assicurazione non paga».

Il ladro, oltre ad essere sicuro nello spostarsi, si è mostrato decisamente spregiudicato, come dimostra la lunga permanenza nei locali (quasi tre ore), ma anche il fatto che sia uscito una mezzora, per poi rientrare. «Ha cercato di forzare un'altra porta, probabilmente è andato in cerca di un attrezzo più pesante. Ma questo mi fa pensare che abiti vicino o che comunque fosse nel giro di una mezz'ora di macchina». Sono le 5.40 quando l'incappucciato lascia il centro sportivo con i tre euro in tasca.

La speranza di Pedrotti, che ormai davvero non sa più che fare, è che qualcuno possa avere notato qualcosa o che riconosca dei particolari della persona immortalata dalle telecamere.

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