I ladri colpiscono di nuovo il centro Anffas di Trento

L'amarezza del presidente dell'associazione, Luciano Enderle

Ladri in azione nelle scorse notti al centro socio educativo di Anffas in via Volta, a Trento sud. Solo l’ultimo di una serie di furti subiti in questi mesi dall’associazione trentina. In tutto, quest’estate sono stati ben otto. I malviventi, molto probabilmente nella notte tra giovedì e venerdì, sono entrati in azione mettendo letteralmente a soqquadro le sale della strurttura, rinnovata ed inaugurata solo qualche mese fa. Dalle sale ssuppellettili. Comono sparite costose attrezzature come tablet e televisori, oltre a numerose altre e se non bastasse, per portare via la refurtiva ed allontanarsi, i ladri hanno poi rubato anche un furgone in dotazione ad Anffas: un Opel Vivaro che era stato da poco acquistato dall’associazione con un impegno economico non indifferente.

Fortunatamente, almeno il furgone è stato poi ritrovato: ieri mattina è stato notato da una pattuglia delle forze dell’ordine in via Lavisotto, dove i ladri lo hanno abbandonato dopo aver scaricato il resto del bottino, di cui purtroppo non c’era traccia. L’intrusione, ha causato - oltre ai danni alla struttura provocati dai ladri per penetrare nelle sale del centro e all’ammanco in costosi prodotti elettronico - anche parecchi disagi agli utenti di Anffas alcuni dei quali sono rimasti impressionati nell’arrivare in via Volta trovando devastati i locali in cui trascorrevano le loro giornate.

Grande l’amarezza dei vertici di Anffas che, come detto, quest’anno hanno dovuto avere a che fare con continue intrusioni nelle numerose strutture dell’associazione presenti in città. «Quella di via Volta - spiega infatti il presidente di Anffas Luciano Enderle - è infatti purtroppo l’ottava intrusione che siamo costretti a subire in pochi mesi. Abbiamo già avuto a che fare con intrusioni simili per due volte nel centro educativo di via Gramsci e per due altre volte al Paese di Oz, in via Fermi, oltre che in altri due dei nostri centri giovani del capoluogo. È davvero una situazione che ci rattrista molto e ci amareggia, perché a causa dell’azione di questi malviventi, vediamo vanificati gli sforzi nostri e dei tanti amci e sostenitori che ci aiutano per offrire strutture attrezzate e dotate di ciò di cui i nostri ragazzi hanno bisogno».

La struttura di via Volta non era dotata di impianti d’allarme o di videosorveglianza ed è lo stesso Enderle a spiegarne il motivo: «Nel solo capoluogo abbiamo svariate strutture e dotarle tutte di impianti di questo tipo comporterebbe investimenti che al momento sono troppo consistenti per i nostri bilanci. Certo, dopo un’ondata di furti come quella che ci ha colpiti quest’estate, senza dubbio dovremo valutare bene il da farsi».

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