Sempre più adozioni, il canile si svuota

di Stefano Piffer

In attesa del bando per la gestione della struttura e, soprattutto, nella speranza che il 2015 regali la tanto agognata sede nuova, i referenti del canile di Trento domenica prossima (o quella successiva in caso di pioggia) organizzeranno la sesta edizione di «Canile in festa», manifestazione che vuole mostrare l'impegno e l'attività dei dipendenti e degli oltre 70 volontari della realtà di via Bettine che registra il minimo storico di ospiti a quattro zampe: 45, circa la metà del numero abituale. «È uno dei dati più bassi mai registrati - conferma Francesca Brentel, della sezione trentina della Lega Nazionale Difesa del Cane che gestisce la struttura di Trento - Questo grazie al lavoro di tutti i volontari che quotidianamente si danno da fare. Lo scorso anno sono stati ben 150 i cani che sono stati adottati».


Capita che vengano restituiti?
«I casi ci sono. O perché una famiglia sottovaluta l'impegno che comporta avere un cane, o perché, nonostante la nostra attenzione, il cane che viene dato in adozione non si ambienta correttamente. E così viene restituito».
Ricordiamo come si svolge l'iter di affido.
«Innanzitutto, cerchiamo di individuare il cane più adatto al contesto famigliare. Le persone scelgono un cane in base all'estetica, ma ci sono altri fattori che devono essere valutati, visto che magari un animale non è adatto a bambini o anziani. Vengono inizialmente mostrati i cani su un book fotografico per avere un'idea generale, poi viene fatto compilare un questionario e infine si effettua una visita di preaffido per vedere la casa e l'ambiente dove si troverà a vivere Fido. Se è tutto a posto, si procede all'adozione. Poi, dopo un po' di tempo, verrà effettuato un controllo post affido».
Quante persone operano all'interno del canile di Trento?
«Una dipendente, un accalappiatore, un sostituto accalappiatore e poi una settantina di volontari. La festa di domenica sarà il modo per conoscere chi siamo, oltre che sensibilizzare le persone all'adozione piuttosto che all'acquisto in un negozio. Inoltre sarà anche un modo per permettere a coloro che hanno preso un cane in passato di mostrare con orgoglio come sta l'amico a quattro zampe».
Questione spazi. Durante la passata consigliatura, l'allora assessore Marchesi dava come imminente lo spostamento del canile e si parlava già di località papabili e di cifre da stanziare. Però siete ancora in Via Bettine. Ci sono novità?
«L'unica novità è che il Comune ha pubblicato il bando per la gestione del canile. Poi che sia questa sede o una nuova, non lo sappiamo. Tutto dipende dai lavori per la rotatoria della tangenziale che dovrebbero essere fatti. Ma intanto noi rimaniamo qui e ci adattiamo in qualche modo, visto che il maso che ci ospita è ormai vecchio e fatiscente.

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