«Ridate agli studenti e ai prof del Galilei l'aula dove pregare»

La Lega Nord Trentino protesta contro "la mancata concessione nel liceo Galilei di Trento di un'aula per la recita delle preghiere mattutine riservata a studenti e docenti". "Quest'abitudine che durava da tempo e che mai, in alcun modo, pare avesse sollevato problemi - si legge in un'interrogazione presentata dal consigliere provinciale Maurizio Fugatti - sembra essere stata però formalmente abolita con un pronunciamento del Consiglio d'Istituto, che nelle scorse settimane ha votato per negare per il futuro quello spazio di preghiera".
 
"La ragione che di punto in bianco ha portato a sopprimere la possibilità della recita delle lodi sembra essere la tutela della laicità scolastica. Motivazione singolare - sottolinea Fugatti - visto il fatto che in quell'Istituto la preghiera mattutina era una tradizione, ma anche perchè sarebbe da capire che fastidio potevano mai arrecare pochi minuti di preghiera prima dell'inizio delle lezioni". 
 
LA POLEMICA
 
Una classe del liceo scientifico Galilei chiede di appendere il crocifisso in aula (l'Adige del 22 novembre). E la Lega Nord consegna dieci crocifissi alla vicepreside Franca Bosetti (il dirigente Flavio Dalvit era impegnato in assemblea). O almeno tenta di consegnare: la dirigente vicaria ha respinto il «regalo» al mittente. Da 15 anni al liceo di via Bolognini manca il Cristo in croce alle pareti: i muri vennero imbiancati ed il crocifisso perse il suo posto in aula. Venerdì scorso, durante il Consiglio di classe, trenta ragazzi di una prima classe hanno dichiarato di desiderare vedere il crocifisso sulle pareti dell'aula.

Devid Moranduzzo, Giulia Zanotelli e Marco Fontana della Lega Nord hanno tenuto una conferenza stampa di fronte all'ingresso dell'istituto. «La maggior parte dei giovani italiani sono cattolici e siamo certi che la maggioranza degli studenti desidera avere questo simbolo in classe», dice Moranduzzo. Parole dure anche da Zanotelli: «L'integrazione tra le etnie non deve cancellare la tradizione cristiana: il crocifisso in classe è un diritto - dichiara - Non dobbiamo rinunciare alla nostra cultura». 
 
Moranduzzo, Zanotelli e Fontana si sono poi spostati all'interno della scuola, dove il personale di servizio ha comunicato loro che i crocifissi un tempo appesi nelle aule sono ben riposti in una scatola. Successivamente i tre esponenti del Carroccio hanno incontrato la vicepreside Bosetti. «La questione non è stata posta all'attenzione del dirigente: la scuola non ha preso posizione contro l'esposizione dei crocifissi - afferma - Da quindici anni non sono più appesi alle pareti, e nessuno ha mai avanzato la richiesta di ripristinarli». I leghisti hanno espresso perplessità rispetto al fatto che il preside non fosse a conoscenza dell'esigenza manifestata dai ragazzi.
 
Nel pomeriggio sono arrivate precisazioni anche dal dirigente Dalvit. «La mia porta è sempre aperta: avrebbero potuto parlarmene - esordisce - In realtà la questione è emersa in Consiglio di classe e mi è stata segnalata senza carattere di urgenza: insieme al crocifisso è stato richiesto anche l'orologio». «In quattro anni qui al Galilei, nessuno studente ha mai posto l'attenzione su questo argomento - conclude - Ora con tranquillità e serenità prenderemo in esame la richiesta».
 
 
Dalvit ritiene che l'intervento della Lega Nord sia stato affrettato.                                   

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