Festival dance a Sanbapolis con un solo spettatore

Concerto giovedì scorso nel nuovissimo teatro di Sanbapolis dei The Cube Guys. L'unico problema è che vi ha assistito un solo spettatore (nella foto di Michele Anesi). Sul sito ufficiale dell'evento, che si chiama Electric Nights ed è organizzato da Everness, Opera Universitaria e Centro Santa Chiara, si parla di «aria musicale nuova a Trento», «un festival che si propone di far volare per alcune sere Trento verso Londra, Ibiza e Berlino, sulle ali della musica». Ma perché la prima data è stata un clamoroso flop? Una questione di pubblicità? Oppurela scelta del genere del Festival? Oppure la tipica frase «perché a Trento non c’è mai nulla da fare» è solo una scusa?

di Matteo Lunelli

A volte, negli eventi e nello spettacolo, accade: tutto è perfetto, la location è impeccabile, l’impianto sonoro di qualità, gli artisti di livello internazionale, ogni dettaglio è stato studiato e analizzato nei minimi particolari. Quello che manca è il pubblico. E a volte manca proprio totalmente e non serve qualche buon addetto stampa o marketing per dire che, in fin dei conti, l’evento è riuscito. È stato il caso della prima serata dell'Electric Nights Festival, tre serate di concerti all’interno del nuovissimo e bellissimo teatro di Sanbapolis organizzate da Ago Carollo insieme a Opera Universitaria e Centro Santa Chiara. Giovedì 9 ottobre primo appuntamento. Ospiti i The Cube Guys, degli autentici miti nel loro genere, gente che riempie sistematicamente i locali più in voga di Ibiza, per intenderci.

 

concerto flop

Peccato che a Trento abbiano attirato l’attenzione di uno spettatore. Uno in particolare intendiamo, perché, per alcuni momenti dello show, il pubblico era composto anche da otto persone (ai quali aggiungere qualche organizzatore, i baristi, le hostess, la security). Quell’unico “eroe” è Michele Anesi, un amante e profondo conoscitore del genere. «Ammetto di essere stato un po’ in imbarazzo - ci confessa - quando mi sono accorto di essere l’unico spettatore. I Cube Guys hanno suonato alla grande, dalle 21.30 all‘1.00, e per quasi tutto il set sono stato l’unico a ballare in mezzo alla pista. Tutto era perfetto, mancava solo il pubblico. C’era una coppia e poi cinque ragazzi che però se ne sono andati prima della fine. Eppure i dieci euro di ingresso, per un gruppo di questo calibro, erano una cifra irrisoria». Michele poi prova ad analizzare quanto accaduto: «La cosa tra il comico e il tragico è che, in sostanza, hanno organizzato un evento per me. Ne sono onorato, ma vorrei capire il perché di questo insuccesso. Io credo sia stato un problema di comunicazione e di pubblicità: nessuno sapeva del concerto e per questo nessuno ci è andato».

Sul sito ufficiale di Electric Nights si parla di «aria musicale nuova a Trento», «un festival che si propone di far volare per alcune sere Trento verso Londra, Ibiza e Berlino, sulle ali della musica». Frasi che, alla luce degli otto spettatori per i The Cube Guys sembrano piuttosto comiche. Ma prima di dare un giudizio, o meglio di tracciare un bilancio definitivo sull’evento, è giusto attendere i prossimi due appuntamenti, il 20 ottobre con Spankox, ovvero Ago Carollo e il 27 ottobre con Boosta, fondatore dei Subsonica, che probabilmente attirerà parecchio pubblico.

La cosa interessante ora è capire il perché del primo flop: una questione di pubblicità, come dice Michele? Oppure una questione di scelta del genere del Festival? Oppure la tipica frase «perché a Trento non c’è mai nulla da fare» è solo una scusa?

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