Per Cartoon Piffer, boom di clic

Tutti pazzi per le pillole di cartoon frutto della fantasia di  Stefano Piffer . Il giornalista trentino di Radio Dolomiti sta infatti sbancando il web grazie al suo canale Youtube dove si diverte a centrifugare le trame dei cartoon più celebri che hanno segnato l'immaginario dei bimbi degli anni '70 e '80 e non solo. Hanno superato abbondantemente il milione di clic complessivi infatti i video dei cartoon raccontati in tre o quattro minuti al massimo come Goldrake

di Fabio De Santi

goldrakeTRENTO - Tutti pazzi per le pillole di cartoon frutto della fantasia di  Stefano Piffer . Il giornalista trentino di Radio Dolomiti sta infatti sbancando il web grazie al suo canale Youtube dove si diverte a centrifugare le trame dei cartoon più celebri che hanno segnato l'immaginario dei bimbi degli anni '70 e '80 e non solo.Hanno superato abbondantemente il milione di clic complessivi infatti i video dei cartoon raccontati in tre o quattro minuti al massimo come Goldrake, L'Uomo Tigre, Lady Oscar, Heidi per citarne alcuni. Un vero fenomeno che Piffer ci racconta in questa intervista in cui ci rivela le sue passioni segrete e il prossimo obiettivo legato, forse, ai telefilm.
 
 Piffer, da dove viene la scelta di raccontare i cartoon pillole ironiche e graffianti?
 «Tutto è nato casualmente. Su Facebook seguo una pagina satirica che prende in giro Mila&Shiro, uno dei cartoni cult degli anni '80 dedicato al volley. E così ho dato il mio contributo montando un video di tre minuti con il riassunto della serie in chiave ironica. Il titolare della pagina l'ha pubblicato e nel giro di poche ore mi sono ritrovato migliaia di clic, decine di richieste d'amicizia su Facebook e centinaia di iscrizioni al mio canale youtube. Per inciso, io non sapevo manco cosa fossero le iscrizioni. Da lì ho deciso di continuare e la pagina è diventata un omaggio agli anni '80, periodo che amo. Dal 13 giugno a oggi, sono stati pubblicati 17 video, con oltre un milione di visualizzazioni complessive e più di 6.700 iscrizioni. Ogni giorno ci sono decine e decine di messaggi ai quali rispondo sempre, anche perché sono curioso come una scimmia».
 
 Si aspettava tutti questi clic?
 «Francamente no e sono rimasto a bocca aperta. Già quando mi sono trovato cinquecento visualizzazioni mi sembrava impossibile».
 
 Ma qual è la difficoltà maggiore a fare la «sintesi» degli eroi dei cartoon?
 «Essere precisi in pochi secondi. Chi guarda i video - dai report che mi fornisce Youtube la fascia più rappresentata è quella dai 25 ai 34 anni e, a seguire, gli ultraquarantenni - è attentissimo. Vuole sorridere, ma se sbagli un aneddoto ti vola in testa, perché è come se "sporcassi" una passione. Per fortuna, lavorando in radio da 15 anni, la sintesi l'ho allenata parecchio. Poi il lavoro di montaggio richiede almeno un pomeriggio. Quando non si blocca il computer e bisogna cancellare tutto».
 
 E la trama più difficile?
 «Holly e Benji. Cartone lunghissimo che non finisce mai. Un po' come le loro partite o le corse per arrivare in porta!».
 
 Ha fatto arrabbiare qualche fan?
 «Le critiche che sono arrivate sono legate al fatto che mi occupo di cartoni troppo "vecchi". Una fetta di spettatori - che potrebbero essere tranquillamente miei figli - mi chiede di riassumere cartoni di cui ignoro l'esistenza. Però per adesso sono tutti magnanimi e, non lo nascondo, sono molto lusingato».
 
 Ha mai pensato di andare oltre i cartoon?
 «Molti mi chiedono di provare con i telefilm, che pure adoro. Ma penso di continuare con i cartoni fino a che mi diverto, regge la fantasia e la gente non inizia a odiarmi. I prossimi video invece sono un mistero anche per me, visto che do un'occhiata a quello che mi viene proposto nei commenti e poi decido. Temo che stia vincendo il fronte "eroina-orfana-sfortunata", visto che le disgrazie altrui a quanto pare piacciono sempre».

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