Schützen contro Alpini: tutti contro Corona

Giuseppe Corona, il vice degli Schützen trentini, che dalle pagine dell'Adige ha tuonato contro gli Alpini, resta da solo e rischia di cadere sotto i colpi del «fuoco amico»I tuoi commenti

di Andrea Tomasi

giuseppe coronaGiuseppe Corona (nella foto) resta da solo e rischia di cadere sotto i colpi del «fuoco amico». Il vicecomandante degli Schützen trentini, che dalle pagine dell'Adige ha tuonato contro gli Alpini, nel giro di 24 ore è stato smentito dal comandante Paolo Dalprà, che dice: «Io e tutto il direttivo prendiamo le distanze dalle dichiarazioni di Corona. Lo contestiamo nel metodo, più che nella sostanza».

 

Ma cosa ha detto Corona? Il vice di Dalprà ha proposto agli Alpini di rinunciare alla (eventuale) adunata a Trento nel 2018 (data del centenario della fine della Prima guerra mondiale) e di puntare piuttosto su una giornata di commemorazione in Presena. Tutti assieme appassionatamente: Schützen, Alpini, fanti e Kaiserjäger. «Agli amici alpini chiedo di prendere in considerazione la mia proposta e di non cadere nella tentazione di celebrare la ricorrenza all'insegna della classica retorica nazionalista o con il solo scopo di dare una mano alla ripresa del Pil trentino».

 

La cosa non è piaciuta all'Ana. Il presidente provinciale Maurizio Pinamonti ha fatto sapere che nessuno può dettare l'agenda agli Alpini, tantomeno lo Schütze Corona. Avanti, senza fermarsi, nella tradizione delle Penne Nere. «Cambiare programma? Non ci pensiamo neanche. Decidiamo noi cosa fare e come farlo. A loro (ai Cappelli Piumati, ndr) noi mica diciamo come devono comportarsi. Non c'è un problema di pacificazione. Noi dell'Ana abbiamo sempre cercato di coinvolgere, di far partecipare altre associazioni in eventi commemorativi. E poi chi rappresenta Corona? Io rappresento una realtà fatta di 24 mila soci. Mi pare che gli Schützen trentini non possano dire lo stesso. Io non ce l'ho con loro. Faccio anzi notare che il vicepresidente Corona non parla come rappresentante istituzionale ma a titolo personale». Ai microfoni di Radio Dolomiti Pinamonti ha fatto poi riferimento al tipo di vocabolario usato da Corona: «Molti nostri nonni - ha dichiarato Corona all'Adige - partirono per servire la patria austriaca, altri come Giuda attraversarono il confine per servire il nemico». E ieri ha ribadito che, dal suo punto di vista, anche Cesare Battisti era un Giuda. «La storia la conosciamo tutti – commenta Pinamonti -. Non voglio soffermarmi su questo perché siamo molto amareggiati nel sentir parlare di queste persone come dei traditori. È un atteggiamento che non capiamo e non condividiamo».


Interpellato sull'argomento, Corona ribadisce: «Sì, la proposta l'ho fatta a titolo personale ma l'idea è di formalizzarla nel prossimo incontro degli Schützen. Dopo la pubblicazione del vostro articolo, ho ricevuto molte telefonate di solidarietà da parte di amici Schützen e anche di Alpini. Se Pinamonti vuole fare la prova muscolare sui numeri, allora noi possiamo dire di essere sì in 600 ma, con amici e sostenitori, possiamo arrivare a 4.000. Con lui sono pronto a fare un "faccia a faccia"».


Nel 2009 gli Alpini volevano organizzare l'adunata nazionale a Bolzano, ma ricorreva il bicentenario di Andreas Hofer e l'allora presidente Luis Durnwalder ottenne il rinvio di due anni dell'evento. Analogie?


«Rossi potrebbe fare la stessa cosa per l'adunata del 2018 - commenta Corona - ma non credo proprio che lo farà. Ricordo che non sono solo in questa battaglia e non credo che sarà smentito dal mio comandante». E, puntuale, è invece arrivata la smentita del Landeskommandant Paolo Dalprà: «Io e il direttivo prendiamo le distanze dalle affermazioni di Corona. Innanzitutto solo il sottoscritto può occuparsi della comunicazione verso l'esterno. Lui furbescamente parla di "posizione personale" ma è evidente che viene percepita come un'opinione degli Schützen. Lui da tempo si è isolato e da tempo fa battaglie solitarie. In direzione è in netta minoranza».

 

Ma, nella sostanza, la sua proposta la condividete? «È interessante notare che nel direttivo lui fa il duro e puro. Per coerenza avrebbe dovuto opporsi all'adunata alpina in sè. E invece ha sposato la linea più morbida, che poi è la nostra. Volevamo proporre, prima agli Schützen e poi, in caso di condivisione, agli Alpini una commemorazione comune in occasione del 2018, a Trento, non di certo in Presena. Corona non doveva fare quelle dichiarazioni». Ci saranno dei provvedimenti contro di lui? «Non so. Dovrò parlarne con gli altri». Pensate ad una possibile espulsione? «No, anche perché lo statuto non la prevede. Lui è pur sempre il vicecomandante». E Corona resta lì, a spada sguainata.

 

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