«Auto alle malghe, proposta indecente»

Gli ambientalisti non faranno sconti: «Al primo incidente, porteremo Comuni e Provincia davanti alla giustizia». È questa la minaccia di  Luigi Casanova , presidente di Mountain Wilderness Trentino, dopo il via libera condizionato espresso dalla seconda commissione legislativa alla proposta di prolungare da 30 a 90 giorni all'anno la possibilità - per Comuni e Asuc - di liberalizzare la circolazione sulle strade forestali di tipo B a servizio di malghe e agriturismiI tuoi commenti

di Giorgia Cardini

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Gli ambientalisti non faranno sconti: «Al primo incidente, porteremo Comuni e Provincia davanti alla giustizia». È questa la minaccia di  Luigi Casanova , presidente di Mountain Wilderness Trentino, dopo il via libera condizionato espresso dalla seconda commissione legislativa alla proposta di prolungare da 30 a 90 giorni all'anno la possibilità - per Comuni e Asuc - di liberalizzare la circolazione sulle strade forestali di tipo B a servizio di malghe e agriturismi.


«Per noi - tuona Casanova - è una proposta indecente, innanzi tutto perché già oggi la percorribilità delle strade forestali è eccessiva. A forza di modifiche al regolamento, quelle di tipo A veramente chiuse e usate solo per scopi silvopastorali ormai sono pochissime: i cacciatori sono riusciti a farsele aprire quasi tutte. Inoltre, noi stiamo chiedendo con forza la chiusura al traffico dei passi dolomitici e questo assessore (Michele Dallapiccola, ndr) s'inventa di aprire le strade boschive?».


Ma c'è anche un aspetto tecnico che preoccupa Casanova, di mestiere custode forestale: «Nessuna di queste strade è collaudata, la larghezza è attorno ai 2 metri, 2 metri e mezzo. Non faremo sconti su questo: al primo incidente cercheremo chiameremo sindaci e assessori provinciali a risponderne».
Per Casanova, la cultura ambientalista in Trentino sta arretrando pericolosamente: «Stiamo diventando il fanalino di coda europeo, svendiamo tutto al business turistico. Ma Dallapiccola ha presente che abbiamo 4.500 km di strade forestali? In Veneto, per quanto riguarda le stesse arterie, hanno regolamenti più severi dei nostri».


L'esponente di Mountain Wilderness preannuncia una presa di posizione ufficiale anche contro la seconda  commissione legislativa provinciale che giovedì ha dato il via libera alla modifica del regolamento «senza convocarci per avere un nostro parere. Con l'amministrazione Rossi tutti i percorsi di trasparenza e democrazia stanno peggiorando».


Di parere ben diverso, pur esprimendo qualche cautela, è il presidente del Consiglio delle Autonomie e del Consorzio dei Comuni,  Paride Gianmoena , sindaco di Varena: «Noi abbiamo dato parere favorevole alla proposta di Dallapiccola, soprattutto pensando a zone poco frequentate dai turisti. Pensiamo che in questo caso le attività zootecniche e casearie possano averne benefici. Invece, sarei contrario a un'apertura generalizzata delle strade B anche in zone ad alta densità turistica. In quel caso, credo che i danni potrebbero essere maggiori dei benefici. È chiaro dunque che Comuni e Asuc dovranno valutare attentamente ogni situazione: sia relativa agli impatti che alla sicurezza, perché questa deve essere assolutamente garantita».  

 

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