La rivolta dei benzinai: troppi controlli e multe salatissime

Raffica di controlli nei distributori di carburante della città: i gestori lamentano una sorta di accanimento o crociata da parte di Guardia di Finanza, Carabinieri del Nas e Polizia locale. Questi piccoli imprenditori dichiarano che nelle ultime due settimane le stazioni di rifornimento cittadine siano state letteralmente prese di mira

di Fabia Sartori

83cc90fd311efdc853aadd0debbe4e79_328406.jpgRaffica di controlli nei distributori di carburante della città: i gestori lamentano una sorta di accanimento o crociata da parte di Guardia di Finanza, Carabinieri del Nas e Polizia locale. Questi piccoli imprenditori dichiarano che nelle ultime due settimane le stazioni di rifornimento cittadine siano state prese di mira: «Molti di noi hanno ricevuto ripetuti controlli da parte di agenti in borghese oppure in divisa, soprattutto in momenti di particolare intensità lavorativa», affermano alcuni benzinai cittadini esprimendo il desiderio di mantenere l'anonimato.


Una conferma della situazione di eccessiva pressione effettuata sui distributori di carburante arriva dal Consorzio gestione carburanti (Cogeca), che si occupa della gestione dei servizi extracontabili e della formazione di 120 stazioni di servizio provinciali (circa il 60% del totale). «Anche noi abbiamo sentore di quanto denunciato dai benzinai - dice la direttrice Annamaria Frioli - Questa categoria è di per sé in grave difficoltà: il guadagno netto per loro non oltrepassa i 0,03 centesimo al litro». Ed i gestori trentini, a tal proposito, ricordano che «negli ultimi vent'anni i margini si sono dimezzati, mentre le spese sono raddoppiate».


Tra i benzinai c'è disorientamento per gli «eccessivi ed oltremodo meticolosi» controlli subiti. E nemmeno la paura manca: «Temiamo eventuali ripercussioni da parte degli organismi preposti al controllo - spiegano - e non possiamo permetterci di pagare sonore multe se non vogliamo chiudere». Tra le principali problematiche sollevate, infatti, c'è anche un'eccessiva «quantificazione della pena in termini economici rispetto alla mancanze».


Le sanzioni non sono certo mancate. Così come le contestazioni verbali da parte dei gestori cui sono state elevate contravvenzioni. Tanto che il presidente del Cogeca Milo Melillo, che è anche rappresentante territoriale della Federazione italiana gestione carburanti ed affini (Fegica), si è messo a disposizione di tutti i benzinai al fine di verificare ogni verbale. Per poi, eventualmente, procedere con il ricorso.
I casi di denunciato «accanimento» in città non mancano. Pare che un distributore di benzina sia stato multato con la cifra di 2.000 euro per aver modificato il prezzo del carburante tre minuti prima delle 19 (orario a cui invece dovrebbe scattare la modifica), così come per aver cambiato le cifre prima sull'indicazione a bordo strada e poi sulle pompe (il corretto ordine sarebbe quello inverso).


I benzinai raccontano anche di un collega multato con 250 euro per aver dimenticato di apporre l'etichetta del prezzo su un accessorio esposto con altrettanti suoi simili tutti quanti regolarmente «prezzati». «Controllare le diverse attività è corretto - commentano alcuni diretti interessati - ma infierire soprattutto in un periodo storico così complicato non ci sembra giusto».


Si racconta anche di una multa da 200 euro per un lieve ritardo nella comunicazione di una variazione di prezzo all'Osservatorio nazionale. Non mancano centinaia di euro di sanzione per la mancata esposizione di cartelli che indicano il divieto di fumo, di vendere alcolici ai minorenni. O ancora la mancanza della «Stella del trentino» che ciascun bar deve esporre.


Alcuni benzinai pensano addirittura ad una chiusura oppure ad un trasferimento. Ma soprattutto invitano gli automobilisti a limitare le segnalazioni che poi fanno muovere gli organi di controllo: «Paghiamo le tasse come tutti e non ci arricchiamo illecitamente - concludono - Anche noi risentiamo della crisi e chiediamo solamente di poter lavorare onestamente».

 

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