Bondone, il vagone di Vason distrutto dalle fiamme

Erano le 3 e 40 della notte tra mercoledì e giovedì, quando le fiamme hanno cominciato ad alzarsi, furiose, dall’antico vagone che fungeva da punto di partenza e bar del vecchio skilift del campetto scuola Tomasi a Vason. Sul posto sono intervenuti i pompieri volontari di Sopramonte e Sardagna, oltre ai permanenti di Trento, che sono riusciti a domare le fiamme impedendo che queste si propagassero fino al vicino bosco Guarda la photogallery

ski3img_3158Erano le 3 e 40 della notte tra mercoledì e giovedì, quando le fiamme hanno cominciato ad alzarsi, furiose, dall’antico vagone che fungeva da punto di partenza e bar del vecchio skilift del campetto scuola Tomasi a Vason. Sul posto sono intervenuti i pompieri volontari di Sopramonte e Sardagna, oltre ai permanenti di Trento, che sono riusciti a domare le fiamme impedendo che queste si propagassero fino al vicino bosco. Nulla da fare, invece, per la struttura. Dopo il rogo restano solo una parete e le parti metalliche; completamente incenerite tutte le componenti in legno. Sul posto anche i carabinieri, mentre i rilievi sono stati curati dai vigili del fuoco. Per il momento non ci sono certezze sulle cause del rogo. In molti pensano che l’episodio sia doloso, del resto la struttura non era collegata a un sistema di riscaldamento, non era allacciata all’elettricità e l’altra notte piovigginava. Impossibile tuttavia rilevare la presenza di eventuali «acceleranti»; all’interno sono state trovate un paio di bombole, una squarciata e una molto vecchia. Pensare che il fuoco sia partito da solo resta comunque difficile, anche se non si può escludere l’eventualità di un fulmine.


Il vagone era un tempo in servizio sulla Trento - Malé e, nel 1965, fu comprato da Mario Tomasi che lo fece portare sul Bondone. Attorno alla struttura originale erano state costruite altre opere, tanto che il suo aspetto esterno, ai tempi d’oro, era più simile a quello di una casetta. All’interno, invece, conservava molte delle sue caratteristiche: originariamente era adibito a trasporto postale e di persone, e c’erano ancora gli schedari dove venivano smistate le lettere.
Ha funzionato come punto di ristoro fino al 1992, ma da tempo era dismesso e fungeva da capanno per gli attrezzi; era anche stato oggetto di alcuni atti di vandalismo. Nel recente passato, il terreno su cui si trovava il vagone è stato al centro di una disputa tra Enzo Tomasi (figlio di Mario) e l’Asuc: entrambi ne rivendicavano la proprietà.


Proprio Enzo non nasconde la sua amarezza: «Alle 4 del mattino ho raggiunto il posto - spiega - non resta quasi nulla e tocca dire che se n’è andato un pezzo di storia. Tutti quelli che oggi hanno quaranta o cinquant’anni e venivano in Bondone da bambini se lo ricordano. Risaliva addirittura al 1909. All’interno era conservato un cartellino che invitava i passeggeri a non sputare». Ormai aveva perso la sua valenza economica, tuttavia: «Ora ci sarà da ripulire l’area».

 

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