Bolzanini gratis fino a Trento, noi no

L'intervento sull'Adige di Nicholas Chini, membro del consiglio provinciale dei Giovani e referente della commissione scuola nella consulta provinciale e rappresentante del Liceo Prati I tuoi commenti

ragazziLa nostra autonomia regionale, unica del suo tipo in Italia, presenta un assetto basato su due poli, Trento e Bolzano. Vien da se che al centro della politica delle due Province la collaborazione dovrebbe rivestire carattere prioritario ed essa dovrebbe esplicitarsi su ogni fronte, infatti solo da così la nostra specificità può essere difesa dai continui e reiterati attacchi da parte di altre regioni e realtà locali. Scuola, cultura e trasporti sono solo alcuni degli aspetti che andrebbero affrontati con ragionamenti comuni o comunque studiando reciprocamente i rispettivi modelli di organizzazione. Quello che sempre più spesso si nota è l'adozione di politiche differenti e molto spesso discordanti, l'esempio meglio rappresentativo di questa situazione è dato dall'abbonamento dei trasporti regionali per studenti delle scuole. 

 
Gli studenti dalle elementari alle superiori che abitano nella vicina (ma per molti versi lontana) provincia di Bolzano ricevono gratuitamente e a prescindere dalla necessità un abbonamento di libera circolazione (Abo+) che permette l'utilizzo dei servizi pubblici sull'intera rete provinciale, ma con estensione addirittura fino a Trento.  Questa condizione non è prevista per gli scolari trentini che per usufruire degli stessi servizi pagano da 62 a 194 euro, la validità del cui abbonamento è però limitata categoricamente al solo territorio della provincia di Trento.
 
La nostra Provincia ha adottato una politica radicalmente diversa riguardo questa materia, irrimediabilmente a scapito degli studenti trentini, i quali sono più limitati negli spostamenti di quelli d'oltreconfine. Quello che però risulta inaccettabile è che gli studenti dell'Alto Adige possano arrivare liberamente fino a Trento in treno senza che l'Alto Adige garantisca una qualsiasi reciprocità almeno per il titolari dell'abbonamento trentino per andare fino a Bolzano. Agli studenti trentini deve essere garantita la stessa possibilità attraverso l'eliminazione di quella che non può non essere una manifesta disparità di trattamento.
 
L'Euregio e la collaborazione transfrontaliera sono parole sulla bocca di tutti, ma quale iniziativa può riavvicinare i territori dell'ex Conteo del Tirolo meglio della libera circolazione degli studenti?
Non penso che il sistema trentino vada omologato a quello sudtirolese, infatti autonomia in una competenza chiave come quella dei trasporti vuol dire adattarsi alle esigenze e alle specificità del territorio, da evitare sono però le ingiustizie come quella appena descritta.
 
Nicholas Chini - Membro del consiglio provinciale dei Giovani. Referente della commissione  scuola nella consulta provinciale e rappresentante del Liceo Prati - 
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