Differenziata cresce ma anche discariche a cielo aperto

I rifiuti inviati in discarica diminuiscono e la raccolta differenziata cresce sfondando il «muro» dell'80%. Ma le «discariche a cielo aperto» per le vie della città prodotte dall'incurante abbandono di sacchi di rifiuti indifferenziati sono tutt'altro che un ricordo. Da Trento nord a Trento sud sono numerosi i cittadini che denunciano conferimenti irregolari presso le isole ecologiche dei condomini di residenza. Con l'aggravante del mancato ritiro da parte di Dolomiti Energia, che non si occupa di ritirare i sacchi  non regolamentari

rifiuti immondizie differenziataI rifiuti inviati in discarica diminuiscono e la raccolta differenziata cresce sfondando il «muro» dell'80%. Ma le «discariche a cielo aperto» per le vie della città prodotte dall'incurante abbandono di sacchi di rifiuti indifferenziati sono tutt'altro che un ricordo. Da Trento nord a Trento sud sono numerosi i cittadini che denunciano conferimenti irregolari presso le isole ecologiche dei condomini di residenza. Con l'aggravante del mancato ritiro da parte di Dolomiti Energia, che - a seguito del ripetuto verificarsi di conferimenti errati - non si occupa di ritirare i sacchi  non regolamentari.
Accade in  via Paludi : l'edificio che sta all'altezza del civico 21 e comprende una ventina di appartamenti è dotato di un'area ecologica direttamente a contatto con la strada. «Quasi quotidianamente - denunciano alcuni inquilini - ignoti accostano la propria automobile e gettano i loro rifiuti indifferenziati tra i nostri correttamente differenziati». Un vero e proprio malconferimento selvaggio. «Questi episodi devono assolutamente cessare - dice Lorella che risiede nel condominio Itea - La problematica ci perseguita ormai da un paio d'anni». Pare che i residenti abbiano chiesto parecchie volte ad Itea un intervento atto a recintare l'isola ecologica in maniera da tutelarla dall'abbandono di rifiuti irregolari. «È stato svolto anche un sopralluogo - aggiunge la presidente di Ataies Gabriella Maffioletti - ma concretamente nulla è cambiato: immondizia e cattivi odori, condizioni igienico sanitarie deplorevoli e sporcizia sono all'ordine del giorno».
Non solo. «L'eventuale rimozione di sacchi non conformi viene effettuata da Dolomiti Energia dietro pagamento (circa 80 euro) e solamente se la richiesta proviene dall'amministrazione comunale» specifica Maffioletti. «Oltre al danno anche le beffe - ammette Lorella - Noi cittadini cerchiamo di effettuare una raccolta differenziata corretta mettendo in atto comportamenti virtuosi e poi siamo costretti ad accollarci dei costi aggiuntivi per il comportamento incivile di ignoti». Non esiste un particolare riferimento agli autori delle irregolarità denunciate: nelle descrizioni riportate dai condomini compaiono sia trentini che immigrati, sia residenti a Trento che extracomunitari.
Non serve percorrere molti chilometri per imbattersi in nuove distese di rifiuti depositati alla luce del sole: in  via del Loghet  a Spini di Gardolo si trova un terreno invaso da rovi e sterpaglie su cui è possibile adocchiare rifiuti di varia natura: cerchioni di biciclette e aste reggi tenda, bottiglie in plastica e borse contenenti ogni specie di rifiuto differenziabile e non.
Molto simile la situazione che imperversa a Trento sud. Questa volta siamo in  via dei Tigli , ed anche in questo caso il quartiere è residenziale. «Dolomiti Energia ha eliminato i bidoni verdi a causa dei conferimenti irregolari - spiega Milena - Quotidianamente siamo costretti a uscire di casa e passare accanto a quel deposito di rifiuti maleodoranti e potenziale fonte di ogni genere di malattia». Pare che nell'ultimo anno ci sia stata una rimozione completa dei rifiuti (a pagamento) almeno in un paio di occasioni. La richiesta è quella di arginare l'abbandono incontrollato creando una barriera fisica che isoli i rifiuti realmente prodotti dai condomini dal resto del pattume.
«È mia intenzione - conclude la consigliera comunale Maffioletti - presentare un'interrogazione, volta ad un chiarimento della situazione da parte di Itea e dell'amministrazione comunale che controlla in parte Dolomiti Energia».

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