«Movida, vogliamo trovare una soluzione o no?»

Ci scrive Matteo Molinari, organizzatore di eventi: "Il tema della movida continua ad essere una delle argomentazioni calde e aprendo il giornale l'Adige a pagina 17 rimango subito basito dalla dichiarazione del Sindaco Andreatta: “non spetta certo a noi dire ai giovani dove andare a divertirsi”. Ma scusate un attimo e a chi spetterebbe questo compito?" I tuoi commenti

#trentoègiovaneIl tema della movida continua ad essere una delle argomentazioni calde e aprendo il giornale l'Adige a pagina 17 rimango subito basito dalla dichiarazione del Sindaco Andreatta: “non spetta certo a noi dire ai giovani dove andare a divertirsi”. Ma scusate un attimo e a chi spetterebbe questo compito? Poi, proseguendo la lettura dell'articolo prendo atto della volontà del Sindaco di voler incontrare entro fine gennaio gli operatori economici, le categorie, i comitati cittadini ed i rappresentanti degli studenti per riunire tutti attorno ad un tavolo. Io ho difficoltà a capire se davvero vi è una volontà di trovare finalmente una soluzione al problema o se è solo la solita dichiarazione per prendere ulteriore tempo e posticipare delle scelte che prima o poi andranno prese, il quesito rimane solo chi sarà a prendere queste scelte. Facendo un passo all'indietro, Trento, 20/15 anni fa non era certamente la città universitaria che è oggi, non era certamente un città così attrattiva anche dal punto di vista turistico/culturale ma una cosa sicura è che le possibilità di svago erano molteplici e gli orari era più permissivi. Come è possibile pensare di creare un tavolo di lavoro, presentare al Comune delle proposte, delle idee se poi il primo ostacolo che ci troviamo di fronte è l'orario entro il quale è possibile diffondere della musica oltre le 22?! Ci stiamo avvicinando sempre più alla bella stagione dove le temperature certamente consentiranno di poter pensare a degli eventi all'aperto ma se per prima cosa non posticipiamo lo spegnimento della musica dalle 22 alle 24 sarà davvero molto difficile pensare di poter organizzare un qualche cosa di bello e di realizzabile. La nostra città fortunatamente ci offre diverse location dove poter promuovere qualsiasi evento, per qualsiasi target, poter promuovere attraverso appuntamenti musicali il nostro territorio, le nostre aziende, e perché no diffondere anche dei messaggi valoriali. Dovremmo però tutti quanti, e per prima la nostra pubblica amministrazione fare quel salto che non siamo mai stati capaci di fare, avere il coraggio di aprire le porte ai cittadini e iniziare ad utilizzare certi spazi a favore del cittadino, del turista che viene a visitare la nostra città senza aver paura di compiere un sacrilegio. Basti pensare alla possibilità di organizzare degli aperitivi culturali nel giardino del Castello del Buonconsiglio, per avvicinare i giovani alla cultura e promuovere la stessa attraverso questi appuntamenti, sfruttare maggiormente gli spazi del Centro Servizi Santa Chiara, La Galleria Civica in Via Belenzani, per gli studenti universitari organizzare degli appuntamenti nella bellisima e nuova struttura “Sanbapolis” o nel giardino della facoltà di economia, al Muse (speriamo che l'evento dell'inaugurazione non rimanga solo un bellissimo ricordo), abbiamo la possibilità di sfruttare strutture come lo stadio Briamasco, il PalaTrento, per non parlare dei parchi e giardini. Insomma credo che se davvero ci fosse la volontà di trovare una soluzione, abbiamo TUTTE le carte necessarie per compiere una ottima partita. Ma bisogna volerlo. E Trento, i giovani trentini e gli oltre 16.000 studenti lo meritano. Per quanto riguarda i locali a Trento città (che per lo più lavorano nel periodo invernale) credo che una volta date le licenze debbano essere lasciati in pace di lavorare, è inutile mettere in croce coloro che si sono fatti carico di importanti investimenti, altrimenti, se la volontà è quella di non farli lavorare che queste licenze non vengano date all'inizio. Si è parlato di decentrare il divertimento in zone periferiche distanti dai centri abitati, ricordo solamente che per anni mi sono battuto per ottenere dei finanziamenti per organizzare un servizio di trasposto pubblico per la discoteca Studiouno a Vaneze Monte Bondone (che non disturba nessuno) e ne il Comune ne la Provincia ha mai erogato nessun contributo. Mi auguro vivamente che una soluzione venga individuata al più presto.

 

Matteo Molinari

Organizzatore di eventi e segretario organizzativo cittadino del PATT

 

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