#trentoègiovane, la testimonianza di Fabrizio

#trentoègiovane, la testimonianza di Fabrizio

Io ho 25 anni, ho finito il corso di Laurea Magistrale in Ing. dei Materiali a fine ottobre con 110 e lode. Ho vissuto dalla 4° superiore in appartamento a Trento, perciò voglio portare le mie impressioni dopo 8 anni di vita in città con altri studenti.

Trento spinge molto sull'università con ingenti investimenti, l'ateneo è al top in Italia e questo attira tanti studenti, che sono circa 15mila. In questi anni trascorsi a Trento mi son fatto l'idea che purtroppo per gli abitanti gli studenti sono solo quelli che entro il 5 del mese devono versare la rata dell'affitto, nel senso che ci è vietato vivere. Nei vari commenti pubblicati sul vostro sito si evidenzia come una buona parte della popolazione dica :"gli studenti devono solo studiare". Ebbene: io vi dico che è giusto, ma che è il mio stile di vita era il seguente: dalle 8 alle 17-18-19 in università o biblioteche, per lezioni, laboratorio, studio (son 9-10-11 ore al giorno). Finite queste ore il mio cervello di studiare non ne voleva più sapere, per cui andavo a correre in lungofersina, o in piscina. Oppure sì, lo ammetto, andavo a fare aperitivo! E alcune volte son tornato a casa ubriaco, altre solo una birra veloce con amici: io uscivo perchè a questa età mi sentivo morto a stare in casa a vedere la televisione. Volevo socializzare: molte mie amiche, molte ex ragazze, molte avventure di vita son nate uscendo di casa, non certo stando dietro a un pc. Perchè vita = vivere. Dopo aver studiato tutto il giorno vedere nuove facce, discutere di politica o lavoro, programmare uscite di sport e montagna con amici, in una piazza, parlando con amici, vedendo passare la ragazza dei sogni, questo è vivere. Ho sempre frequentato i locali più affollati e alcune volte, è vero, il rumore era eccessivo, ma ho sempre notato che entro mezzanotte la città si spegne. Pensavo fosse un orario onesto, poi però arriva il fattore Trento.

IL FATTORE Trento, dicevo: si tratta della mentalità dei cittadini che come detto vogliono solo la caparra dell'affitto. Vi riporto alcuni esempi:
1) agosto, in giardino in appartamento..in 3 coinquilini a parlare dell'estate tra giovani. Ore 21, la vicina ci urla dietro di finirla (senza un perpiacere, evviva la maleducazione)
2) maggio, campo beach volley lungo fersina (via palermo), ore 19 ci urlano di andare a casa dalle case vicine (cosa servono i campi da beach volley se a maggio con le giornate lunghe non si usano?)
3) un amico fa cena con coinquilini, discutono di politica, vanno a dormire e arriva la polizia perchè i vicini avevano segnalato festa in casa (poliziotti che trovandosi di fronte ingegneri in pigiama ci restano male).
4) Isummer: il martedi di estate 2012 mi sembra, la musica finiva alle 23 in piazza Venezia e alla fontana dei cavalli la sentivi appena. Ovviamente festa chiusa.
5) concerti in via Verdi, bar che collaborana per animare la città. Sapete anche voi come è finita.
6) 7-8 anni fa c'era il SoulTrain, vicino alla ferrovia a Trento Fiere. Chiuso anche quello.
7) Vino e sensi, chiuso
8) le domeniche di agosto a studiare in città e ber bere un caffè in centro si gira per mezz'ora per trovare un bar aperto con i turisti che ti chiedono dove possono trovare un bar.
9) ti rendi conto che è una città morta quando una comitiva di studenti delle superiori da catani con i loro prof ti chiedono alle 22 dove possono mangiare e ti viene in mente solo il pedavena
10) io girando piscine, palestre, supermercati, pizzerie e bar vedo e riconosco molta gente legata all'università: se domani per magia a Trento non ci fosse l'università e tutte le persone ad essa collegate cosa rimarrebbe?

Io disapprovo chi va a urinare sulle pareti, chi lascia in giro rifiuti: sono il primo a odiarli, però perchè non fare degli urinatoi pubblici? Con pochi soldi sarebbe possibile.
Credo inoltre non sia possibile che la gente ti dica che fai rumore alle 19 o alle 21: non stiamo parlando di rumore a tutte le ore, basta fare un giro in città dopo le 24 e non sai cosa fare e vai a casa.
Come faccio io a pensare di venire a lavorare in zona città se vedo che offre le stesse attrattive del paesino di montagna??
Bisogna non punire la massa per colpa di pochi, anche perchè facendo colloqui di lavoro in questo periodo il fatto di socializzare, di aprirsi agli altri è valutato positivamente, ma se uno è obbligato a stare chiuso in casa come fa?


Fabrizio Sottini

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